Emergency: «Sappiamo che Francesco sta bene»

Buone notizie per il caso Francesco Azzarà. Stando alle dichiarazioni rilasciate da Emergency, il volontario originario di Motta San Giovanni sarebbe in buone condizioni di salute, e si attendono notizie sul suo rilascio al più presto. Azzarà, lo ricordiamo, è stato rapito lo scorso 14 agosto, a Nyala, capitale del sud Darfur, mentre si dirigeva in auto verso l’aeroporto della città. Durante il tragitto l’auto di Azzarà è stata bloccata, e solamente lui è stato rapito dai malviventi. Il volontario è alla sua seconda missione a Nyala come logista del Centro pediatrico che Emergency ha aperto in città nel luglio del 2010. Calabrese, reggino e precisamente originario della cittadina collinare ionica di Motta San Giovanni, laureato a Pisa in Economia aziendale si è poi specializzato in commercio estero. Ha avuto diverse esperienze professionali fuori dall’Italia. In Sudan era da circa un mese e mezzo dopo essere stato in altri Paesi sempre per Emergency.

Secondo Cecilia Strada: «Abbiamo ricevuto una telefonata dal Sudan: ora sappiamo che Francesco sta bene. Speriamo ora di ricevere presto la telefonata più bella e di avere Francesco qui con noi presto». Dunque buone notizie, le prime dal 14 Agosto ad oggi. L’annuncio è stato dato a Firenze dibattito nell’ambito del decimo incontro nazionale di Emergency, seguito da un lungo applauso liberatorio. Intanto in città dei lunghi striscioni con la foto del volontario sono apparsi sulle facciate del Palazzo della Provincia e del Comune, e anche nel Porto di Gioia Tauro ne è stato installato uno, con la scritta “Francesco libero subito!”. Tutto questo mentre appelli internazionali, comitati di pressione, manifestazioni chiedono in questi giorni di non far calare l’attenzione sull’operatore di Emergency rapito in Sudan. Non ci resta che attendere il lieto fine, in questa vicenda che ha coinvolto il volontario reggino.

Salvatore Borruto

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