Nel panorama politico italiano è all’ordine del giorno, già da qualche settimana, con priorità assoluta, la realizzazione e l’abilitazione del decreto legislativo fiscale che dovrebbe, nel giro di un triennio, tirar fuori l’Italia dalla palude debitoria nella quale versa oggi. All’inizio data la necessità del varo di una legge in tempi brevi si è fatto riferimento ad un atto di responsabilità congiunto di tutte le forze sociali in un secondo momento appena stabiliti i tagli ed i carichi della manovra sono invece insorti diversi problemi poiché nessuna parte sociale vuole rinunziare ai propri privilegi o vessarsi con ulteriori tagli. Si assiste ad un vero ping pong di proposte per emendamenti alla manovra, come se tutti fosse degli esperti economisti, e volessero far notare l’iniquità dei provvedimenti stabiliti dal Governo nei confronti della propria parte sociale o del proprio elettorato. Verrebbe da chiedersi perché tutte queste soluzioni, tutte queste proposte alternative giungano solo oggi, quando la situazione debitoria dell’Italia è conosciuta da tutti da almeno un ventennio. La verità è che ognuno cerca di scaricare sugli altri responsabilità e pesi che si prospettano per il prossimo futuro. Purtroppo andando avanti di questo passo la situazione non si risolverà mai, non si possono coltivare interessi particolari tutti devono dare il proprio contributo per salvare il Paese. Purtroppo le responsabilità vanno divise se i buchi in bilancio sono frutto dei cattivi politici avuti in passato la responsabilità del popolo è quella di averli votati o di non averli mandati a casa una volta capito che rubavano o mal facevano il loro lavoro. Si era creata una specie di consuetudine per la quale tutti si faceva finta di non vedere o di non capire cosa stesse accadendo ma adesso siamo arrivati alla resa dei conti. Per non incorrere più nel medesimo problema occorre che i cittadini italiani si identifichino con il loro paese e lo proteggano in futuro vigilando essi stessi al buon funzionamento della politica e della burocrazia. Pagare di propria tasca tutti insieme per questa manovra fiscale, avrà un duplice scopo, rendere la gente indignata, arrabbiata per l’esborso in un momento così delicato ma finalmente presente nel rendere conto nell’immediato futuro dei frutti del proprio sacrificio. Insomma gli italiani, partecipi della salvezza dello stato, diventeranno più presenti nella vita del paese.
Fabrizio Pace