Ancora sangue nella lunga e difficile transizione afgana. Questa volta a farne le spese sono stati dei civili inermi. L’attentato è avvenuto lungo una strada della provincia di Herat. Un piccolo pulmino pieno di donne e bambini è saltato letteralmente in aria al proprio passaggio. Il “solito” ordigno rudimentale piazzato lungo una strada e fatto saltare in aria, che ha fatto decine di vittime fra le forze militai Isaf, adesso viene utilizzato per uccidere anche i propri concittadini, siamo alla follia. Secondo le prime ricostruzioni, le vittime dovrebbero essere 22. Il portavoce del governo provinciale, Moheydin Noori, ha detto ai giornalisti che: «Il piccolo autobus era partito dalla città di Herat alla volta di Obe, nel nord-est della provincia, dove è avvenuto il sanguinoso attentato. I nemici dell’Afghanistan, inoltre, hanno fatto scoppiare un secondo ordigno rudimentale che ha ferito sette persone». A Gardez, invece, capoluogo della provincia sud-orientale di Paktia, a perdere la vita sono state due guardie afgane, rimaste vittima di un attentato contro una base militare Usa. L’attentato è stato subito rivendicato dai talebani, che hanno fatto sapere attraverso il loro portavoce, Zabihullah Mujahid che: « L’attentato è stato compiuto da un kamikaze di 70 anni alla guida di un autocarro a bordo del quale c’erano centinaia di chili di esplosivo. Vi sono state decine di vittime militari americane». Secondo le prime ricostruzioni, basate sulle testimonianze delle guardie di frontiera afgane: «l’esplosivo era nascosto sotto un carico di legna e quando gli agenti della sicurezza al cancello principale della base hanno percepito il pericolo, hanno sparato sull’autista che è riuscito a provocare lo scoppio». Inoltre la stessa fonte ha precisato che il luogo in cui è avvenuto lo scoppio è una sorta di parcheggio/refettorio per i militari, dove erano stazionati elicotteri e veicoli della Forza Isaf. Un impiegato della base ha inoltre fatto sapere che ci sono state numerose vittime sia fra i civile afgani impiegati nella base, e sia fra i militari stranieri di stanza nella base. Dunque una stima precisa delle vittime al momento non c’è, si sa solamente che l’autocarro/bomba era riuscito a superare due punti di controllo, finendo la propria corsa suicida al terzo, prima di riuscire ad entrare nelle base.
Salvatore Borruto