I Ministri sono Fuori: il rock italiano dei tempi bui

I Ministri escono fuori dal Parlamento. I veri Ministri, non quelli che stanno seduti su delle comode poltrone in velluto rosso a decidere le nostre sorti future tra scandali, mazzette e corruzioni varie. I Ministri che ti smontano un palco, che ti entrano dentro con le loro canzoni. I Ministri sono una band milanese in giro da qualche anno, con una lunga gavetta e investimenti pari a qualsiasi euro che gli si stanzia nella tasca. Davide Autelitano, Federico Dragogna e Michele Esposito, con la collaborazione di un quarto quasi-membro, F Punto, girano l’Italia con le loro giacche, tre, anche quattro volte l’anno. Viaggiano di notte su un furgone bordeaux, incastrati come il tetris, tra un basso Fender arancione e milioni di casse. Salgono sui palchi di qualsiasi città, paese, frazione, che decida e abbia il buon gusto di ospitarli. Con tre dischi ed un Ep all’attivo, partendo da “I soldi sono finiti”, passando per “Tempi bui”, “Fuori” e “La piazza”, gli instancabili tre si prestano a qualsiasi accordo. Cercano i banchettisti per il merchandise sul social network più in voga del momento,facebook, durante gli intervalli tra un palco e l’altro, retribuendo con abbracci e qualche bicchiere di birra. L’autore di quasi tutti i testi, il signor Dragogna, è un piccolo sosia di Dave Grohl, ex batterista dei Nirvana e cantante e chitarrista dei Foo Fighters, è un adorabile poeta del nostro tempo, buio ovviamente. Le sonorità sono del tutto rock n’ roll, a tratti un pò grunge, per le varie influenze assorbite dal gruppo. Il frontman, meglio denominato “Divi” dal pubblico “ministrico”, adora colloquiare con chi si trova sotto il palco, allietarlo con qualche splendida cover, come quella intonata a Soverato il quattro di agosto, “Somebody to love” dei Queen, per poi lanciarsi in sfrenati stage diving. Il batterista non si risparmia, Michele è il batterista d’oro. Dopo show durati circa due ore, il tempo di un cambio di maglietta e un pò d’acqua fresca, i ragazzi si danno senza sosta al loro pubblico, stringendo mani e presentandosi, firmando lunghissime dediche quasi fossero pagine di un diario, scattando foto e quant’altro. I Ministri sono un gruppo meritevole di lode, e qualsiasi sarà il loro futuro, sperando in una lunghissima e prospera carriera, si spera arrivino alle orecchie del grande pubblico, che ci credano in tanti, esattamente come ci credono loro. La musica è uno stile di vita che non si basa sulle apparenze, su come ci si trucca, veste, o sul numero di tatuaggi che si ha addosso. La musica, il rock in realtà, ha le radici insite nell’anima, e quando si fà musica con quest’energia, con questo amore verso chi ti sta dietro, con il cuore che pulsa a batter di rullante, si spera non finisca mai, anche quando i soldi sono finiti, quando si è fuori dalle radio, dai teatri, dai cortili coi pavoni e dai concerti con le sedie.

Fausta Canzoneri

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