Ancora sangue in Afghanistan, questa volta però, per fortuna si tratta solamente di feriti, e non in maniera grave. Infatti quattro parà italiani sono rimasti feriti durante uno scontro a fuoco nel distretto di Farah. Secondo le prime indiscrezioni i quattro italiani non sarebbero in gravi condizioni, e la situazione clinica appare totalmente sotto controllo al momento. Durante il conflitto a fuoco oltre ai militari, è rimasto ferito un interprete afgano.
Lo scontro a fuoco è avvenuto in un villaggio a circa 15 chilometri dalla cittadina di Bala Balouk, ed è stato preceduto dall’esplosione di un ordigno rudimentale, piazzato sicuramente dagli insorti talebani, con il solito copione ormai noto. Il ferimento dei militari del contingente italiano è avvenuto nel corso di una missione di pattugliamento del luogo, congiunta con le forze militari del luogo.
Dopo essere stati fatti oggetto di alcuni colpi di mortaio, che non hanno causato danni, i militari italiani si sono diretti verso l’origine dei colpi ed è in quel momento che è esploso l’ordigno e gli insorti hanno dato il via allo scontro a fuoco contro i militari italiani. Secondo il comando della missione ISAF: «nessuno dei feriti coinvolti nell’esplosione risulta al momento essere in pericolo di vita». Appresa la notizia dell’accaduto, il presidente del Senato Renato Schifani in una nota ha voluto essere vicino ai militari.
Ecco quanto riportato nella nota: «esprimo la mia più affettuosa vicinanza ai feriti. Ribadendo l’importanza della missione italiana in Afghanistan e apprezzando il prezioso lavoro svolto dai nostri militari a difesa della democrazia, il presidente Schifani augura ai feriti una pronta e completa guarigione».
Salvatore Borruto