L’Etna torna a eruttare. L’attività lavica era ripresa già da sabato mattina ed è proseguita, a intervalli, per tutta la giornata fino alla spettacolare emissione di lava e cenere della sera che ha offerto uno spettacolo unico agli occhi degli abitanti del luogo e dei tanti reggini che hanno potuto ammirare un panorama suggestivo dall’altra parte dello stretto. Il vulcano ha dato vita, fino alle 23.30 circa, a una grandiosa attività stromboliana dal cratere posto sul fianco orientale del cono del cratere sud-est, con forti boati, fontane di lava che hanno raggiunto un’altezza di 450-500 metri e l’immissione di una nuvola di cenere che è stata spinta dal vento verso est. Una colata lavica che ha cominciato a scorrere nella desertica Valle del bove ingrossandosi sempre più e creando uno scenario inquietante col calare del buio. La grande nuvola di cenere che si è creata ad alta quota, invece, ha cominciato a propagarsi verso il versante orientale. Si tratta per l’esattezza della settima esplosione stromboliana da inizio anno, la quarta eruzione negli ultimi venti giorni.
L’attività è ripresa esattamente sabato di prima mattina, alle 8.21, secondo quanto ha comunicato l’Istituto Nazionale di Vulcanologia di Catania, con esplosioni ed emissione di sabbia, cenere e lapilli in atmosfera. Poi, dopo un paio d’ore l’Etna si è preso una pausa, ma i boati si sono susseguiti per tutto il giorno, uditi distintamente soprattutto nei paesi del versante est. L’eruzione è andata avanti fin quasi a mezzanotte, quando l’Etna si è quietato, lasciando sul fianco della montagna una grande scia di fuoco che ha illuminato la notte sopra le luci dei paesi della costa ionica, sui quali, per la terza volta in due settimane, è piovuta cenere e sabbia per quasi due ore. Sono, dunque, giorni difficili e incerti per l’aeroporto Fontanarossa di Catania, considerando anche il numero di voli e passeggeri che transitano da quelle parti in questo periodo dell’anno; ma ancora una volta, grazie ai forti venti da ovest che spingevano la cenere verso il mare Ionio, l’aeroporto ha potuto garantire l’operatività di tutti i voli in sicurezza. Secondo gli esperti dell’istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, il vulcano ancora attivo più grande d’Europa si prepara a una grande eruzione.
Filippo Turiano