Continua senza sosta la preparazione fra le montagne di Brusson per la nuova Reggina di mister Breda che, come da copione suda e fatica per arrivare in condizione ai nastri di partenza. La seduta di ieri è stata incentrata sulla tattica. Mister Breda ha diretto il lavoro tecnico con diverse mini partitelle tematiche e lavorato sulla forza resistente a gruppi. L’allenamento pomeridiano è iniziato alle 17 e terminato alle 19 circa. Due ore abbondanti di lavoro incentrato sulla velocità di manovra nelle varie fasi. Subito dopo la seduta mattutina, a sottoporsi alla consueta conferenza stampa delle 12 è stata la volta di Giacomo Tedesco, uno dei veterani del gruppo che ha sposato in pieno la causa amaranto e non vede l’ora di ricominciare: “C’è la voglia giusta, c’è determinazione. Siamo giovani e carichi, mi sento il “nonno” del gruppo ma conservo la voglia di un ragazzino. L’apporto di noi calciatori più esperti? Spero possa esser sempre importante, dobbiamo provare ad esser la guida di questi ragazzi. Il nostro obiettivo? Vogliamo continuare a fare divertire i nostri tifosi. Quel che posso garantire è che questa Reggina ha una voglia straordinaria di riprendere quanto interrotto all’ultimo istante di quella semifinale playoff…. So che la gente mi vuole bene ed io sono estremamente legato a questa maglia – continua Tedesco – per un calciatore sentire la fiducia della tifoseria è fondamentale. Sono felicissimo di essere qui, certo che disputeremo una grande stagione. Mi porto il ricordo di quell’oceano umano con il Novara in casa e poi la trasferta in Piemonte, i nostri tifosi sanno fare la differenza. Stiamo lavorando tanto con mister Breda, quel che ho capito in questa prima settimana è che con il nuovo modulo attaccheremo tanto, se riusciremo a mantenere i giusti equilibri potremo fare spettacolo e tanti gol”. Per concludere spazio anche ad una nota nostalgica divertente per il centrocampista palermitano: “Spero di andare a pesca nei prossimi giorni. Anni fa, quando eravamo venuti qui in ritiro con Mazzarri eravamo io e Paredes ci eravamo concessi qualche ora di relax: avevamo preso circa 10 trote, le mangiarono i mister…”. L’ambiente in ritiro è quello giusto, si suda, si lavora, ma soprattutto ci si diverte e i ragazzi giorno dopo giorno stanno rafforzando quel gruppo che è ha perso la finale dei play off per soli 2 minuti. La prerogative per un buon campionato ci sono. Lasciamo però che sia il tempo e il campo a parlare.
Danilo Santoro