Voci dall’Estero: Media Tour in Kosovo

Lo Stato Maggiore della Difesa, ha dato la possibilità ai giornalisti che hanno superato il II° Corso di giornalismo in Aree di Crisi,di poter partecipare ad un Media Tour in Kosovo. Essi Parteciperanno alle attività del contingente Italiano dislocato in questa difficile regione dei Balcani. Partiranno questa mattina dall’ aeroporto di Pratica di Mare (Frosinone) dove un volo militare condurrà gli accreditati presso la struttura militare ” Villaggio Italia “. A poche ore dalla partenza siamo riusciti a contattare uno dei giornalisti inviati nato e cresciuto a Reggio Calabria,che adesso vive a Milano : Tullio Iaria,per chiedere notizie dirette circa questa importante missione. Innanzitutto interessante è stato farsi spiegare cosa sia :l’attività di un giornalista “embedded”. Tullio ha risposto che: “Essere aggregati ad un contingente, avere la possibilità di seguire le attività direttamente dalla prima linea, è uno strumento importantissimo per chi desidera conoscere le sfumature che sono spesso sconosciute ai più. Non si tratta di un “giornalista militare”:infatti ci spiega che vi è una profonda differenza tra essere giornalisti militari ( integrati in una unità specifica che prende il nome di Media Combat Team ) e giornalisti prestati ai contingenti. Cambiano i riferimenti normativi e cambia l’approccio con la notizia. Chiedo se è una sorta di censura e risponde che non lo è perché L’ Esercito, sino ad oggi e che lui sappia, ha sempre dato dimostrazione di massima correttezza e di rispetto per il lavoro svolto. Avere la possibilità di trattare delle notizie magari in anteprima, riveste il giornalista di una doppia responsabilità poiché la divulgazione errata o fatta con tempi errati può causare la morte di chi opera sul campo. Gli viene in mente il ricordo dei due agenti del Sismi uccisi in azione a causa di una fuga di notizie. Alla domanda: Cosa si aspetta di trovare,Tullio risponde: ” tutto e niente ;sul Kosovo hanno scritto colleghi di grande prestigio, approccio questa esperienza come uno scolaro al primo giorno di scuola”! Ci racconta anche che questo è il suo secondo media tour (non gli piace parlare di missione perché  è un giornalista che vuole raccontare prima di tutto a se stesso cosa accade e come, in una regione non troppo lontana da casa nostra). Il media tour durerà una settimana e lo vedrà impegnato tutti i giorni dalle 6.30 del mattino ( orario dell’alzabandiera ) sino alla sera. L’ufficiale di riferimento sarà il Tenente Colonnello Le Grottaglie, il quale mi ha fornito un supporto preziosissimo nella preparazione logistica pre -partenza. La domanda forse più umana dopo quelle tecniche è circa i pericoli, e se un po’ il senso di paura a poche ore dalla partenza si fa sentire e Tullio risponde con grande tranquillità senza lasciar trasparire sensazioni personali che sicuramente elaborerà una volta raggiunto il luogo che: ” Se ci stanno persone armate a garantire  la sicurezza, vuol dire che qualche pericolo vi può essere. Nutro piena fiducia negli uomini che mi assisteranno perché so che sono la meglio gioventù di questo paese sia in termini di preparazione che di professionalità. Paura, certo: quel pelo che basta per farmi mantenere la giusta concentrazione.” Chiudendo la conversazione auguriamo una buona permanenza e l’in bocca al lupo ad un ragazzo coraggioso e pieno di passione per il suo lavoro non solo dietro una scrivania ma in campo.

Annamaria Milici

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