Cirio

29\06\2011 – Come spesso accadeva nell’800, in quegli anni ruggenti e pionieristici, l’avvio di un’impresa avveniva grazie alla geniale intuizione di un tenace imprenditore. Fu così per Francesco Cirio (1836 – 1900) che, commerciante di frutto al mercato di Porta Palazzo di Torino, a fronte di una crescente domanda di prodotti ortofrutticoli proveniente dal Regno Unito e dalla Francia, nel 1856 diede seguito industriale all’invenzione dell’appertizzazione (un’ingegnosa tecnica di conservazione degli alimenti inventata dal chimico francese Nicholas Appert, da cui deriva il nome), impiantando a Torino uno stabilimento per l’inscatolamento dei piselli. Dopo il 1861 Cirio cominciò ad aprire alcuni stabilimenti nelle regioni meridionali italiane, ma certamente l’evoluzione del marchio è legata alla commercializzazione del pomodoro. Bisogna sottolineare che l’azienda Cirio ha sempre puntato sulla sperimentazione tecnologica. Bene, anche per il rosso ortaggio, incontrastato dominatore della mensa mediterranea, il miglioramento agronomico svolto negli anni ’30 in collaborazione con i tecnici dell’Università di Napoli, portò alla realizzazione di una filiera produttiva in cui il vero protagonista era diventato il pomodoro “San Marzano”, ossia quello classico di forma cilindrica, tipicamente da sugo. La varietà di pomodoro tanto cara anche alle nostre nonne, che in Agosto dedicavano alcuni giorni per “fare le bottiglie”, ossia le conserve fatte in casa. E’ il trionfo di Cirio, che realizza anche una classica accoppiata riguardante la gastronomia napoletana, dedicandosi anche alla produzione di pasta. Alla morte del fondatore dell’azienda, avvenuta nel 1900, la gestione passa a Pietro Signorini, che continuerà a portare avanti l’azienda con un forte radicamento sul territorio, utilizzando anche in maniera efficace i primi messaggi pubblicitari televisivi, coniando un indimenticabile slogan : “Come Natura crea, Cirio conserva”. La famiglia Signorini gestì il marchio Cirio fino al 1970, allorquando cedette l’azienda alla SME. Abbiamo già parlato di quest’ultima azienda: si trattava della Società Meridionale per l’Elettricità, che era stata nazionalizzata nel 1962 e che, con i soldi dell’indennizzo, si era dedicata ad acquistare aziende del settore agroalimentare, tra cui, appunto, la stessa Cirio. Le vicende recenti sono alquanto difficili: la vendita del gruppo SME, nel 1992, determinerà contrasti a livello politico. Il marchio Cirio, comunque, nel 2004 è entrato a far parte del Gruppo cooperativo conserve Italia, leader europeo dell’industria conserviera.

Prof. Giuseppe Cantarella

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