Ormai la Grecia è allo sbando totale. Proteste dilaganti in tutto il paese, i conti della nazione più che disastrati e tutto il peso degli errori politici stanno ricadendo, come sempre d’altronde, sulle teste delle classi più svantaggiate. La protesta nei giorni scorsi è arrivata persino a toccare l’Acropoli della città di Atene dove, su un megastriscione, campeggiava la scritta a caratteri cubitali: “i popoli hanno il potere e non si arrenderanno mai”. Parole molto eloquenti, che fanno ben pensare che non si arresteranno presto le proteste che finora hanno fatto vibrare il paese da nord a sud, da est a ovest, con scontri di piazza duri e cruenti, dove tutta la rabbia di un popolo, verso dei politici incapaci, è esplosa contro tutti: istituzioni, monumenti, potere e così via.
L’iniziativa dello striscione sul Partenone è stata organizzata dai sindacati ellenici, da circa 300 militanti che si sono introdotti nell’Acropoli all’alba, mentre l’intera area era ancora chiusa al pubblico. Le proteste, come al solito, hanno un unico obiettivo, il piano di austerità elaborato dall’esecutivo di George Papandreu che il Paese dovrà adottare questa settimana per evitare il fallimento. Il Pame è un sindacato molto vicino al Partito Comunista Greco e non è nuovo a questo tipo di manifestazioni.
Come già detto il paese è rincorso da momenti di tensione altissima, infatti il Parlamento è chiamato ad esaminare le nuove misure di austerità per circa 28 miliardi di euro e l’opposizione al governo socialista ed i sindacati si mobilitano. Uno sciopero di 48 ore è in programma da martedì a mercoledì. Sulla carta il nuovo governo guidato dal premier George Papandreou dispone della maggioranza in Parlamento, ma sono cifre abbastanza tirate visto che ha ottenuto la fiducia con 155 voti favorevoli su 300 parlamentari. E anche l’opposizione di centro-destra, che è l’unica responsabile del fallimento del paese, inizia a soffiare sul fuoco, alimentando le proteste di piazza, come se il crack finanziario fosse stato fatto da marziani venuti da altri pianeti. Evidentemente la politica dappertutto ha una memoria cortissima, oppure non ne dispone proprio. In un momento come questo bisognerebbe unire le forze, per cercare di fare emergere il meglio del paese, ma questa rimane una pura e nuda utopia, almeno per ora.
Salvatore Borruto