Mentre la Lega Nord chiede al governo di far ritirare i mezzi italiani dall’azione militare in Libia. Giustificando questa richiesta con la grande possibilità per il nostro paese di risparmiare denaro da investire in altre direzioni. Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ribadisce l’importanza di prestare fede alle direttive della NATO e l’impossibilità per l’Italia di abbandonare anche umanamente la gente che cerca la fuga dalle zone di guerra e solca il mare in condizioni disperate pur di approdare in Italia. Certo in questo secondo compito, l’accoglienza dei profughi, che il nostro paese è chiamato a svolgere è giusto che dovremmo essere aiutati dalle altre nazioni della UE, in quanto la nostra penisola è spesso solo una zona di transito per raggiungere le mete più ambite quali Germania, Francia e paesi scandinavi. Il ministro Maroni la pensa in maniera opposta al Capo dello Stato e vorrebbe l’immediato stop alle operazioni militari in Libia. Alcuni motivi che il ministro leghista assume per avvalorare la sua tesi, sono riscontrabili nella poca efficacia dell’azione militare alleata. Ricordiamo inizialmente, si parlò di una guerra intelligente e lampo, che come il tempo ha confermato, si è poi trasformata in una guerra lunga, sanguinaria e dispendiosa che al momento non produce risultati utili. La Libia si sta dimostrando una palude non solo per le truppe impegnate che non riescono a raggiungere, nonostante la schiacciante superiorità militare, l’ obiettivo principale, Gheddafi. Ma il paese Nord Africano si sta rivelando anche una palude a livello politico, poiché in Italia aumenta il fronte di coloro che vogliono il “ cessate il fuoco”, cosa impossibile sin quando il nostro paese farà parte dell’alleanza Atlantica.
fmp