Il succo della riunione della Lega Nord a Pontita è il definitivo NO, che il popolo delle camicie verdi, sbatte in faccia alle proposte velate di Bersani ed altri leader della sinistra, che avrebbero lasciato intravedere la possibilità di alleanze con il carroccio. Umberto Bossi durante il suo intervento ha sicuramente bacchettato il governo chiedendo di essere più incisivo nella sua azione in modo da realizzare i programmi che aveva dichiarato in campagna elettorale. Il senatur pone anche delle condizioni, quali la fine della missione libica, il taglio delle costosissime operazioni di guerra, la riforma al patto di stabilità dei comuni, il decentramento al Nord di alcuni ministeri, i tagli sui costi della politica e la riforma fiscale (per la quale il leader leghista ha dato un out out al suo ministro Tremonti). Se il governo non realizzerà buona parte di queste richieste, solo allora, la Lega Nord valuterà, per le prossime elezioni che si terranno nel 2013, la possibilità di stipulare altre alleanze politiche. I dirigenti del carroccio ritengo che sia gravoso e dannoso per l’Italia sciogliere l’attuale governo per richiederne con le votazioni un altro. Anche perché ci sarebbe il serio rischio che da tali votazioni, in questo preciso momento storico, possa uscire vincitrice la sinistra. Possibile candidato al governo del paese nella successione di Berlusconi, sia che la Lega sia alleata o contro il PDL, per la prossima legislatura, sarebbe per il leghisti il ministro Maroni. Rimane tranquilla l’atmosfera tra le fila del governo, chiamato però a operare senza stop alcuno, vengono invece amaramente deluse le aspettative delle opposizioni.
FMP