di Fabrizio Pace – Chiuse le urne del referendum abrogativo adesso i vari schieramenti valutano il risultato del voto. A destra, dove il PDL ha lasciato liberi gli elettori di esprimere o no la propria preferenza secondo coscienza, Berlusconi prende atto della netta volontà popolare contro il nucleare, la parziale privatizzazione dell’acqua ed il legittimo impedimento e sprona il suo governo a trovare soluzioni alternative per accontentare la volontà popolare.
Il cavaliere inoltre comprende che tira una brutta aria e decide di forzare i tempi per la tanto sospirata riforma fiscale. Nel PD alcuni chiedono le dimissioni del governo in quanto tre dei suoi punti fondamentali di programma sono stati bocciati dagli italiani e non si ravvisa per questo motivo la possibilità di una valida continuità politica.
L’ IDV unico vincitore del referendum , in quanto partito che lo ha proposto , raccogliendo le firme, è alla finestra ad osservare momentaneamente il comportamento della maggioranza per individuare il momento opportuno per una definitiva spallata che però potrebbe non arrivare mai. Di Pietro è attendista perché è, in realtà non si fida degli alleati di centro sinistra. La Lega Nord vuole cambiare pagina e non prendere le batoste che le ultime elezioni hanno le riservato. Gli esponenti più rappresentativi delle camicie verdi si riuniranno a Pontida per decidere sul futuro del partito. I 27 milioni di italiani che sono andati ad esercitare il diritto abrogativo hanno dimostrato di avere le idee chiare riguardo la politica da seguire a livello nazionale.