Una delegazione della Commissione parlamentare sugli errori sanitari e i disavanzi sanitari regionali, guidata dall’on. Doris Lo Moro, ha visitato stamane il carcere maschile di Lamezia Terme alla presenza, tra gli altri, del Direttore del carcere, la dott.ssa Mendicino, e del Responsabile sanitario, il dott. Cugnetto. Il sopralluogo ha evidenziato un sovraffollamento allarmante, pari al doppio del numero considerato come tollerabile: 85 detenuti a fronte di una capienza ottimale di 27 persone e ad una capienza tollerabile di 27. E’ stato inoltre constatato, dato ancor più grave, che questo sovraffollamento è ormai diventato un dato strutturale: da oltre un anno a questa parte, infatti, il numero dei detenuti ha sempre oscillato tra gli 80 e i 90. Sono complessivamente 40 gli stranieri, ma di questi solo 7 hanno commesso reati in Calabria, mentre gli altri 33 arrivano da altre regioni. Accanto al sovraffollamento è emersa, durante la visita, la carenza di agenti della polizia penitenziaria, sotto organico persino in riferimento alle condizioni ordinarie. L’altra grande criticità riguarda l’aspetto sanitario. Tre le principali problematiche enucleate: la scarsità dei servizi forniti dal sistema sanitario territoriale; la difficoltà nel reperimento farmaci; l’assenza del servizio di psichiatria e la mancanza di continuità col servizio del Sert, a fronte della presenza di ben 23 tossicodipendenti. Infine una guardia medica presente solo dalle 14 alle 20. La delegazione ha visitato la struttura, soffermandosi in particolare sui luoghi di cura, di lavoro e ricreativi, e ha poi incontrato detenuti e agenti, acquisendo dati e documenti che saranno valutati in maniera attenta. “I dati di Lamezia confermano il sovraffollamento ma chiariscono che si tratta di un sovraffollamento strutturale. Evidenziano, inoltre, carenze particolarmente gravi in alcuni servizi sanitari” ha commentato l’on. Lo Moro. “Elementi che la Commissione valuterà grazie ai dati e ai documenti raccolti – ha aggiunto l’on. Lo Moro – anche per capire se le carenze segnalate riguardino solo l’istituto lametino o siano invece indicative di una mancata o parziale attuazione della riforma della sanità penitenziaria, che ha stabilito il passaggio della sanità carceraria dal ministero della Giustizia alle regioni, e della difficoltà che tale riforma incontra nell’esser tradotta in pratica in tutta la Calabria”. “Questa missione come quelle già fatte e quelle che si faranno in altri penitenziari italiani – ha commentato il Presidente Orlando – conferma la dimensione strutturale della crisi degli istituti detentivi e sottolinea la necessità che le condizioni di vita dei detenuti vengano finalmente poste nell’agenda politica del nostro Paese. La Commissione ritiene, infatti – ha aggiunto Orlando – che, accanto alla denuncia di singole gravi disfunzioni, sia necessaria una presa di coscienza da parte della politica e un intervento deciso e organico da parte del Governo, un intervento che incida in modo significativo sulla natura strutturale del problema del sovraffollamento delle carceri”.
Giuseppe Dattola