Il Governo italiano, dopo gli ultimi fatti gravissimi accaduti in Giappone, che hanno posto a rischio l’umanità, ha deciso di orientare la strategia energetica, per il futuro del nostro Paese verso le energie rinnovabili. Il Senato voterà oggi lo stop definitivo alla costruzione di eventuali centrali atomiche.
Il CdM non ha ancora definito perfettamente con cosa sostituirà nel suo programma la costruzione delle centrali ma il ministro allo Sviluppo Economico, Paolo Romani ha invece le idee molto chiare. Questi, vorrebbe un paese orientato alla produzione di energie pulite e soprattutto rinnovabili.
In un certo senso l’Italia si troverebbe avvantaggiata rispetto a tutti quei paesi che, dopo il disastro di Fukushima stanno rivedendo i loro approvvigionamenti energetici prima basati prettamente sul nucleare per disfarsene in sicurezza e cambiare fonti di riferimento.
L’opposizione dopo la seduta di ieri alla Camera come al solito alza la voce e grida allo scandalo. Secondo Di Pietro la maggioranza starebbe solo prendendo tempo e avrebbe esclusivamente posticipato la localizzazione delle centrali. Per Bersani il governo avendo capito di perdere il referendum, pur di non incassare una sconfitta, avrebbe deciso di glissare. Secondo Alleanza per Italia il merito del dietro-front governativo sarebbe da ricercarsi nella battaglia svolta dal suo capogruppo Rutelli.
Insomma, le opposizioni ,verrebbe da dire, prima erano scandalizzate del perché l’Italia, alla disperata ricerca di energia, avrebbe voluto ricorrere al nucleare. Ora, una volta che in base alla catastrofe nipponica il governo si è convinto a non procedere, anzicché gioire, lo si accusa d’ incoerenza. Sembra quasi che in Italia nulla si faccia mai per il bene dei cittadini ma solo per politiche di palazzo.
Fabrizio Pace