Sembra che la chiesa cattolica non rinneghi mai il suo passato ed, infatti, ancora oggi si fa pagare servizi e prestazioni che i poveri credenti chiedono alle rispettive parrocchie. Un matrimonio ha un prezzo, un funerale ne ha un altro, il battesimo ha le sue tariffe medie. Una volta si pagavano le indulgenze ed il perdono di Nostro Signore, adesso si pagano quest’altri servizi offerti dalla chiesa. Non è questa la sede per dire se la cosa sia giusta o no. Quello che si può affermare è che la missione di chi sposa in piena la vita religiosa dovrebbe essere quella di aiutare e sostenere le fasce più deboli, soprattutto in un momento in cui soldi in giro c’è ne sono pochi e le famiglie fanno una grossa fatica per arrivare alla fine del mese. Ci sono arrivate tante segnalazioni in cui venivano evidenziate la richiesta di prezzi eccessivi per poter compiere cerimonie in chiesa. Ci sono giunte voci di parrocchie che non hanno potuto acconsentire alle richieste dei familiari di celebrare messe di suffragio in memoria di parenti deceduti perché quel giorno la lista era piena…ma la riflessione che viene spontanea per questa situazione è questa? Costa così tanto aggiungere un nome durante la messa quando vengono ricordati i fratelli caduti? Onestamente ci sembra qualcosa di assurdo perché crediamo che sia una cosa che si possa fare senza problemi invece è accaduto più di una volta che i familiari hanno dovuto ricordare i loro defunti in giorni diversi rispetto all’anniversario della morte perché…non c’era posto…mah…comunque la chiesa cattolica ha le sue regole scritte e non scritte che si devono rispettare dato che non possono essere contestate se si vuole usufruire dei già citati “servizi”. Ripetiamo, non vogliamo fare nessun tipo di morale, ma sicuramente tutte queste situazioni non fanno bene ad un’Istituzione che a tutto dovrebbe pensare tranne che al misero denaro…
Giuseppe Dattola