“Ansia, stanchezza e irritabilità? … “Mal di Primavera” …

20110404-114629.jpgSono circa due milioni gli italiani colpiti dalla sindrome del “mal di primavera”. I sintomi sono soprattutto irritabilità, ansia e un senso di generale stanchezza che si accompagnano al clima improvvisamente più tiepido e alle giornate più lunghe. Insomma, anche la primavera ha i suoi difetti, soprattutto ai danni delle donne, colpite dagli inconvenienti della bella stagione sei volte più degli uomini. “In generale circa due milioni di italiani risentono del cambio di stagione, una sorta di ‘sindrome da primavera’ “che regala irritabilità, aggressività, rende più ansiosi e meno concentrati”, spiega Claudio Mencacci, direttore del Dipartimento di neuroscienze all’Ospedale Fatebenefratelli di Milano. La colpa di questo scombussolamento generale è soprattutto della maggiore quantità di luce, che induce cambiamenti a livello cerebrale. Spiega ancora l’esperto: “Se in molti risentono in generale dei cambi di stagione, quelli più ‘pesanti’ da superare sono proprio i passaggi dall’autunno all’inverno e dall’inverno alla primavera”. Per l’esperto, “nel primo caso i segnali rivelatori sono stanchezza, sonnolenza, perdita di concentrazione e aumento del consumo di carboidrati. Mentre con l’arrivo della primavera oltre alla stanchezza c’è proprio l’irritabilità, l’aggressività e il fatto di essere più ansiosi e meno concentrati. Si tratta di disturbi affettivi che, in realtà, ci mostrano come siamo in collegamento con i ritmi della natura più di quanto non crediamo”, aggiunge Mencacci. Insomma, il cambio di stagione non mette in fermento solo le piante, ma in pratica anche gli esseri umani. In particolare risentono dei fastidi tipici di questa stagione una quota importante dei soggetti afflitto da disturbi dell’umore: si tratta del 10% circa della popolazione, circa 5-6 milioni di persone: il 40% di loro soffre in modo particolare proprio i passaggi stagionali, con manifestazioni che vengono considerate un peggioramento delle condizioni generali. Che si può fare, allora, oltre ad armarsi di pazienza, aspettando che il peggio passi? “Per chi è in cura – conclude lo specialista – suggerisco un perfezionamento del trattamento farmacologico sulla base dei sintomi. Mentre, in generale, invito ad aumentare in questo periodo l’attività fisica, per favorire il processo di adattamento dell’organismo”.

Antonella Pirrotta

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