Gheddafi: «Non abbandonerò mai la Libia». Il suo governo, però, continua a perdere pezzi

20110331-104340.jpgLa Nato ha ufficialmente assunto il comando delle operazioni in Libia. Dopo la lunga questione, lanciata nei giorni scorsi da Francia e Usa, se rifornire o meno di armi gli insorti libici, la Nato stessa ha definitivamente escluso di poter armare i ribelli libici e ha, inoltre, annunciato l’apertura di un’inchiesta sulle possibili vittime civili dei raid su Tripoli. Il segretario generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen, ha ribadito l’obiettivo della missione: proteggere il popolo libico e non armare la gente. Il passaggio di consegne a favore della Nato, però, sembra non spaventare il Colonnello Muammar Gheddafi, che non retrocede di un metro. Il leader libico, infatti, continua ad attaccare verbalmente l’Occidente e tutte le Nazioni che stanno partecipando all’attacco militare in Libia: «La situazione sarà presto fuori controllo, non importa quali metodi di distruzione abbiano a disposizione. L’Occidente ha intrapreso qualcosa di pericoloso, qualcosa che non è in grado di controllare». Per la riconquista del suo Paese, Gheddafi ha schierato anche la figlia Aisha che in un messaggio audio ha incalzato i combattenti a restare uniti a fianco del raìs. Ieri il ministro degli esteri libico, Mussa Kussa, dopo la sua fuga in Gran Bretagna, si è dimesso. Una fonte del governo britannico ha detto che l’ormai ex ministro era in uno stato mentale fragile e vulnerabile. Nel frattempo gli alleati discutono del post Gheddafi. Gli Usa stanno esaminando tutte le possibilità in campo per fornire supporto al popolo libico in modo da avere una transizione verso un Paese più stabile e pacifico.

Filippo Turiano

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