A segnare la primavera è senz’altro questo cambio di lancette: ieri abbiamo dato il bentornato all’ora legale, spostando le lancette un’ora avanti ed in tal modo barattando un’ora di luce in più con un’ora del nostro sonno. Secondo i medici per alcuni questo cambio potrebbe avere i suoi piccoli traumi: insonnia, stanchezza ed irritabilità, prima ovviamente di ri-abituarsi ai normali ritmi giornalieri. Si raccomanda per questo di cercare di andare a dormire un’ora prima il giorno dopo del cambio dell’ora ed allo stesso tempo di anticipare l’ora dei pasti, così da abituare più velocemente il fisico al cambiamento. E’ preferibile, inoltre, mantenere gli stessi orari della sveglia mattutina, così da non alterare i ritmi pre-acquisiti. Secondo recenti studi pubblicati sul British american journal, comunque, pare che un’ora di luce in più a lungo andare parecchi numerosi benefici al nostro corpo, che in tal modo è come rigenerato , anche dopo aver attraversato una fase di spossamento simile a quella che si prova con il jet-lag. Qualche curiosità finale: l’ora legale venne teorizzata nel Settecento, quando convenzionalmente si individuò un orario che seguisse lo spostamento del sole ed il prolungamento delle ore di luce. L’adozione definitiva dell’ora legale nel nostro Paese, dopo una serie di interruzioni, risale al 1966.
Elisa Gerardis