Il governo giapponese, a seguito di una pronuncia della stessa Tepco (gestore dell’impianto nucleare di Fukushima), ha reso nota la possibilità di “fuoriuscite di plutonio” dalla centrale nucleare di Fukushima. Yukio Edano, capo di gabinetto del governo giapponese, ne ha dato l’annuncio durante una conferenza stampa, sottolineando che la situazione sarà costantemente monitorata. Edano ha inoltre spiegato che dallo studio di alcuni campioni prelevati dalla centrale si esclude un rischio immediato per la salute umana.
L’incubo delle radiazioni non si arresta, ma anzi pare si confermino tutte le più nere aspettative che si erano create col terremoto dello scorso 11 Marzo: il reattore 2, nello specifico, sembra essere il più pericoloso, e la Tepco mette in guardia su possibili fuoriuscite già avvenute nell’ambiente circostante e nel mare. Ma adesso entra in ballo un nuovo elemento chimico: il plutonio appunto, che per le sue caratteristiche risulta essere oggi il metallo più usato nelle bombe nucleari a fissione.
Considerando la composizione delle sue particelle, il plutonio è oggi considerato (seppur con numerose critiche a riguardo) “la sostanza più tossica conosciuta dall’uomo”: la sua tossicità, che si manifesta con tempi molto lunghi, crea grossi rischi allo scheletro ed al fegato, per non parlare degli effetti cancerogeni che può provocare ai polmoni una volta inalato. I lunghi tempi di assorbimento delle radiazioni pongono un grande interrogativo di gran moda in questi tempi: dove sta la verità?
Il governo ha davvero la situazione sotto controllo? I dubbi crescono specialmente alla luce delle divergenze di opinioni e dei continui richiami che Tokyo ha esercitato nei confronti della Tepco. Certo è che dinanzi ad un tema delicato come questo, con il ricordo di Chernobyl ancora vivo, le autorità giapponesi si tengono a notevole distanza dal creare allarmismi di qualsiasi natura. Intanto, giovedì è prevista a Tokyo la visita di Sarkozy, primo leader europeo ad andare sui luoghi della terribile tragedia che ha colpito il Giappone meno di venti giorni fa.
Elisa Gerardis