Papa Benedetto XVI visita le Fosse Ardeatine

Momenti di commozione e lacrime alle Fosse Ardeatine dove il Papa si è recato per ricordare l’eccidio nazista. Benedetto XVI prima di entrare nel sacrato si è fermato a parlare e salutare alcuni esponenti dall’Associazione nazionale tra le famiglie italiane dei martiri caduti per la libertà della Patria.

Tra gli applausi il Pontefice è entrato all’interno del monumento. Benedetto XVI durante la visita alle Fosse Ardeatine, ha ricordato che ogni uomo, di qualsiasi popolo, e’ figlio del Padre “fratello di tutti in umanità”. Il Papa ha tenuto un breve discorso durante il quale ha ricordato alcune testimonianze dei caduti a causa dell’eccidio nazista.

”Un’altra testimonianza mi ha colpito – ha detto il Pontefice – e questa fu ritrovata proprio nelle Fosse Ardeatine. Un foglio di carta su cui un caduto aveva scritto: ‘Dio mio grande Padre, noi ti preghiamo affinché tu possa proteggere gli ebrei dalle barbare persecuzioni. 1 Pater noster, 10 Ave Maria, 1 Gloria Patri’.

In quel momento così tragico, così disumano, nel cuore di quella persona c’era l’invocazione più alta: ‘Dio mio grande Padre’. Padre di tutti! Come sulle labbra di Gesù, morente sulla croce: ‘Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito”’ ”In quel nome, ‘Padre’ – ha aggiunto Ratzinger – c’è la garanzia sicura della speranza; la possibilità di un futuro diverso, libero dall’odio e dalla vendetta, un futuro di libertà e di fraternità, per Roma, l’Italia, l’Europa, il mondo. Si’, dovunque sia, in ogni continente, a qualunque popolo appartenga, l’uomo è figlio di quel Padre che è nei cieli, e’ fratello di tutti in umanità”.

”Ma questo essere figlio e fratello – ha detto ancora il Pontefice – non è scontato. Lo dimostrano purtroppo anche le Fosse Ardeatine”. ”Bisogna volerlo – ha aggiunto Ratzinger – bisogna dire sì al bene e no al male. Bisogna credere nel Dio dell’amore e della vita, e rigettare ogni altra falsa immagine divina, che tradisce il suo santo Nome e tradisce di conseguenza l’uomo, fatto a sua immagine”.

”Perciò – ha concluso il Pontefice – in questo luogo, doloroso memoriale del male più orrendo, la risposta più vera è quella di prendersi per mano, come fratelli, e dire: Padre nostro, noi crediamo in Te, e con la forza del tuo amore vogliamo camminare insieme, in pace, a Roma, in Italia, in Europa, nel mondo intero. Amen”.

“Ciò che qui è avvenuto il 24 marzo 1944 è un’offesa gravissima a Dio, perché è la violenza deliberata dell’uomo sull’uomo”. Ha inoltre detto il Papa alle Fosse Ardeatine, dopo aver reso omaggio al sacrario e alle tombe dei caduti. Esiste la “possibilità di un futuro diverso, liberato dall’odio e dalla vendetta, un futuro di libertà e di fraternità”, ha aggiunto Benedetto XVI ricordando che sentirsi fratelli “non è scontato”, come “dimostra” il sacrario.

Antonella Pirrotta

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