Dopo un paio di giorni dall’inizio delle operazioni, la coalizione, che si era mostrata così intransigente, inizia ad avere dei tentennamenti sul nodo cruciale del comando delle operazioni in Libia. Il comando per ora è sotto le mani di Francia, Gran Bretagna e Usa, e l’Italia auspica un passaggio di consegne immediato dei poteri alla Nato, minacciando di avviare un comando separato e di non fornire le nostri basi alle forze della coalizione. Il ministro Frattini ha ribadito con forza questi concetti, facendo pressioni principalmente sui cugini transalpini. Parigi però fino ad ora ha fatto quasi finta di non sentire da questo orecchio aggiungendo, attraverso il ministro degli esteri Alain Juppé, che «nei prossimi giorni l’alleanza è pronta a venire in sostegno della coalizione», ma non ha mai pronunciato la parola coordinamento e ha ribadito, se ancora ce ne fosse il bisogno, che le operazioni sotto bandiera Nato non sarebbero le benvenute dai Paesi arabi. Inoltre il generale francese Philippe Ponthies, portavoce del ministero della Difesa, ha dichiarato: «Siamo in un’operazione voluta dalle Nazioni Unite, portata avanti da una coalizione ad hoc ed alla quale la Nato potrebbe eventualmente portare il suo sostegno». Il ministro degli esteri spagnolo Trinidad Jimenez, senza escludere un ruolo di sostegno della Nato, ha aggiunto che: «Per il momento, tenendo conto che c’è già una coalizione internazionale formata non solo da paesi europei e membri della Nato, ma anche da paesi arabi, sembra che il sentimento prevalente è che la coalizione continui». Per adesso dunque le posizioni restano molto distanti ed una via di uscita immediata non si vede. Intanto la coalizione continua a perdere pezzi e la Norvegia ha deciso di lasciare la missione definitivamente, finché non sarà chiarita la questione del comando. Anche gli Stati Uniti si sono detti favorevoli all’entrata della Nato nel comando delle operazioni, ma non hanno nemmeno smentito la possibilità di un comando Franco-Inglese. Obama dal canto suo si è detto fiducioso: «La Nato verrà coinvolta nel coordinamento per rispondere alla risoluzione dell’Onu 1973, che ha autorizzato l’intervento in Libia. E sarà una questione di giorni, non di settimane». Berlusconi intanto continua a gettar benzina sul fuoco dichiarandosi sorpreso che la Francia abbia voluto calcare la mano in maniera unilaterale sulla questione libica.
Salvatore Borruto