20\03\2011 – La Grande Camera della Corte per i diritti dell’uomo ha assolto l’Italia dall’accusa di violazione dei diritti umani per l’esposizione del Crocefisso nelle aule scolastiche. Il verdetto è arrivato con 15 voti a favore e 2 contrari. I giudici hanno accettato la tesi secondo la quale non sussistono elementi e prove di un eventuale influenza sugli alunni, causata dall’esposizione del Crocefisso nelle aule. Dunque la battaglia è stata vinta dall’Italia, dopo il ricorso presentato alla Corte di Strasburgo da parte di una cittadina italiana di origine finlandese, Soile Lautsi, la quale si lamentava della presenza del Crocefisso nella scuola elementare di Abano Terme frequentata dal figlio. Secondo la madre, la presenza del Crocefisso in aula era un attentato alla libertà di coscienza e al diritto di ognuno a ricevere un’istruzione conforme alle proprie convinzioni. Subito dopo la prima sentenza della Corte di Strasburgo, erano state molteplici le proteste fra lo stupore generali di persone cattoliche e non, e in un intervista di qualche giorno fa, circa l’84% degli intervistati si diceva favorevole al Crocefisso nelle scuole e negli edifici pubblici in generale. Alla notizia della sentenza il Cardinale Bargnasco ha affermato: «è una sentenza importante, di grande buon senso e di grande rispetto per quelle che sono le argomentazioni che sono state presentate dal governo italiano insieme ad un numero significativo di paesi europei che hanno condiviso questa posizione». Raggiante il ministro degli esteri Frattini: «Accolgo con grande soddisfazione la decisione della Corte europea. Oggi ha vinto il sentimento popolare dell’Europa. Perché la decisione interpreta soprattutto la voce dei cittadini in difesa dei propri valori e della propria identità. Mi auguro che dopo questo verdetto l’Europa torni ad affrontare con lo stesso coraggio il tema della tolleranza e della libertà religiosa».
Salvatore Borruto