Probabilmente questa volta porrà fine veramente all’escalation di azioni contro la donna dalla quale era separata da circa quattro anni. Infatti, come talvolta accade c’è chi non si rassegna e non può darsi pace per la fine di quella storia. E di questa storia è vittima una donna da tempo oggetto di una vera e propria persecuzione, una vessazione continua fatta di veri e propri appostamenti, condotte violente e possessive, minacce gravi anche di morte da parte di chi appunto non accettava l’idea del rifiuto. Così lunedì l’ennesimo episodio, ma questa volta a C.F.C., reggino, la Polizia di Stato ha messo le manette nell’ambito di un’attività frutto dell’attenzione rivolta dal Questore Carmelo Casabona a queste odiose manifestazioni di violenza fisica e psichica in danno, solitamente, di vittime più deboli, costrette a vivere nel terrore dai loro “persecutori”. Nella mattinata, infatti, la donna, barricata nella sua abitazione, richiedeva l’intervento della Polizia segnalando la presenza minacciosa di un uomo nei pressi dell’abitazione. Ai poliziotti della “Squadra Volante” dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico la donna, profondamente scossa ed in preda ad un forte stato di agitazione, raccontava la sua storia mostrando anche le denunce già sporte in passato contro colui il quale l’aveva costretta a cambiare le proprie abitudini di vita nonché quella dei propri cari, malgrado un provvedimento del Tribunale di Reggio Calabria del settembre 2006 che ordinava al soggetto di non avvicinarsi all’abitazione coniugale, assegnata alla vittima. In strada, i Poliziotti della Volante effettivamente intercettavano il C.F.C. nelle immediate vicinanze dell’abitazione e lo conducevano in Questura ove veniva dichiarato in stato di arresto per il reato di atti persecutori, previsto e punito dall’art. 612-bis del codice penale, mentre la donna formalizzava l’ennesima denuncia a suo carico. L’Autorità Giudiziaria nella mattinata di ieri convalidava l’arresto a seguito del giudizio direttissimo.
comunicato stampa – Questura di Reggio Calabria