Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in un’intervista al settimanale francese Le Figaro, ha approfondito il significato delle celebrazioni per il 150º anniversario dell’Unità d’Italia: «Un’Italia divisa o una macro-regione italiana diventerebbe rapidamente insignificante. Attualmente non vedo serie pulsioni separatiste». «L’Italia è più unita di quanto esprimono le polemiche politiche», sottolinea Napolitano ricordando il «grande contributo dato dal Mezzogiorno all’Italia contemporanea in materia di lavoro e di pensiero, per non parlare del sangue versato durante le guerre». Sul Piave (nel 1917), come a El-Alamein (nel 1942), sulle montagne e nelle città durante la Resistenza, c’erano solo italiani, tutti italiani, non veneziani, toscani o siciliani. Un processo continuo di avanzamento che ha consentito all’Italia di diventare un Paese «di primo piano alle Nazioni Unite, come nell’Unione europea e nell’Alleanza atlantica». L’anniversario dell’unità nazionale celebra la nostra «fierezza di essere italiani». «Senza lo Stato unitario, l’Italia sarebbe rimasta, se non una semplice ‘espressione geografica’, almeno una pura entità ideale, che avrebbe vissuto nel ricordo di un lontano passato glorioso». Inoltre Napolitano invita a non drammatizzare le polemiche della Lega Nord sulla partecipazione alle celebrazioni del 150º, e aggiunge: «Non vedo serie pulsioni separatiste». Le pagine del settimanale francese si aprono con un grande titolo (“Viva Italia”) e la foto di una manifestazione a Torino in cui i partecipanti formano con i loro abiti il Tricolore. Il giornale esprime simpatia per il presidente della Repubblica “ami de la France” e comprensione per le contraddizioni dell’Italia, che suscitano interesse Oltralpe. Tre ministri della Lega, osserva l’intervistatore, si sono dissociati dalla decisione di proclamare il 17 marzo festa nazionale. «Hanno manifestato il loro dissenso, ma le decisioni assunte in Consiglio dei Ministri implicano l’adesione di tutto il governo», risponde Napolitano assicurando che i cittadini parteciperanno in massa alle celebrazioni anche dove la Lega Nord ha molta influenza. «Per vincere le sfide globali, l’Italia deve essere unita, come deve essere più unita l’Europa di fronte agli sconvolgimenti della Tunisia, dell’Egitto e della Libia, contribuendo con una politica comune allo sviluppo delle due rive del Mediterraneo».
Filippo Turiano