Il Giappone in ginocchio dopo il sisma

Il bilancio come previsto sale di ora in ora. Vittime, edifici crollati, la terra del sol levante sembra essere diventata un inferno in terra. E se tutto questo non bastasse, una centrale nucleare ha subito diversi danni e la gabbia del reattore è letteralmente saltata. Dunque rischio nucleare nella centrale di Fukushima, ed evacuazione della popolazione residente nel raggio di 10 km attorno al sito.

Appelli dalla tv sono stati lanciati affinché i cittadini rimangano chiusi nelle proprie case per evitare esposizioni spropositate alle radiazioni. L’esplosione è stata molto potente e la tv nipponica ha mandato immagini di una coltre di vapore surriscaldato radioattivo lanciato in aria. Tornano nella mente scene come quelle di Chernobyl, con la coltre di vapore che arrivò a contaminare tutta l’Europa.

Per adesso squadre specializzate di vigili del fuoco tentano di ridurre i danni e normalizzare il reattore, cercando di farlo tornare su livelli normali, ma la situazione è alquanto difficile. Negli altri impianti rimasti vittima di danni causati dal sisma l’allerta rimane altissima, anche perché gli impianti coinvolti sono circa una decina, due dei quali seriamente danneggiati. Oltre i danni alla centrale di Fukushima, si aggiungono problemi di raffreddamento a tre noccioli della centrale di Fukushima-Daini a 11 km di distanza dalla prima.

Per adesso il livello di radioattività esterno è 8 volte superiore alla norma, mentre dentro la sala di comando si è arrivati al livello abnorme di 1000 volte in più rispetto agli standard. Inoltre i danni che hanno colpito le centrali, potrebbero causare diversi black-out e la società per l’energia elettrica ha invitato gli abitanti a ridurre il consumo di energia elettrica. Da un primo bilancio sommario le vittime accertate sono circa 700, ma il bilancio è del tutto provvisorio e destinato purtroppo ad aumentare vertiginosamente.

Le linee telefoniche sono saltate e le comunicazioni avvengono con difficoltà. Il sisma che si è scatenato sul Giappone secondo gli studiosi ha sprigionato un’energia 30.000 volte superiore a quello avvenuto a L’Aquila, spostando di fatto l’asse terrestre di 10 centimetri. Questo per gli esperti è un evento da non sottovalutare, perché potrebbe portare ad un accorciamento delle giornate e a piccoli altri eventi concatenati anche se, precisano gli esperti, lo scorso anno l’asse terrestre si è spostato di ben 12 centimetri senza portare particolari mutamenti.

L’allarme tsunami sulle coste del Pacifico è rientrato, solamente qualche danno è stato riportato, ma al momento non si parla di feriti o morti. Gli edifici totalmente distrutti dal sisma più potente mai registrato in terra nipponica, paese “abituato” a subire terremoti quasi giornalmente, sono circa 3400. Testimoni dicono di avere avuto per la prima volta paura di un terremoto, per la forza spaventosa sprigionata. Le prime squadre di soccorso internazionali sono arrivate sul suolo della terra dei samurai ieri.

La Nuova Zelanda invierà 48 specialisti esperti in soccorso, mentre la Corea del Sud invierà squadre cinofile addestrate al recupero di corpi sotto le macerie. Gli stati Uniti, nella persona del presidente Obama, hanno promesso l’invio di 47.000 soldati e due squadre di soccorso specializzate.

Intanto Elisabeth Byrs, portavoce dell’Ufficio di coordinamento degli affari umanitari dell’Onu, ha annunciato: «Sessantotto squadre internazionali di ricerca e di salvataggio di più di 45 Paesi sono in stato di allarme, stanno monitorando la situazione e sono pronte ad aiutare il Giappone se lo chiede». La squadra italiana della Protezione Civile ha rinviato la partenza, per la decisione delle autorità nipponiche di fare arrivare prima le squadre di soccorso più prossime geograficamente.

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