La Recasi dona un computer alla Cooperativa Sociale “Nazareno” di Gallico

“L’esistenza è uno spazio che ci hanno regalato e che dobbiamo riempire di senso, sempre e comunque”. Il senso della vita del professore Mario Calabrò è quello di aiutare chi nella vita è stato debole e si è fatto trascinare in quel vortice di nefandezze e illegalità che lo hanno marchiato. Nella Cooperativa sociale “Nazzareno” di Gallico, seguita con amore e dedizione dal professore Calabrò, ci sono alcuni ragazzi, ex tossicodipendenti, che hanno iniziato una nuova vita, un cammino incentrato sul rispetto e sulla legalità. In questa comunità, ogni giorno, i “figli” del professore Calabrò, perché una volta assegnati alla cooperativa diventano parte integrante della famiglia del noto maestro, lavorano nelle serre e qui coltivano piantagioni i cui frutti vengono poi venduti ai mercati. Una realtà importante per la città che offre a molti la prospettiva di una vita “diversa” ma che rispecchia anche la forza di chi come il professore Calabrò, ha creduto in questi ragazzi, nella loro voglia di diventare uomini, figli, genitori migliori. A questo impegno si unisce la società mista Recasi che, con il suo presidente Franco Germanò e l’amministratore delegato Giuseppe Del Campo, si è avvicinata a questi ragazzi donando loro un mezzo, un computer funzionale e moderno, per “abbattere” quel senso di vuoto che avanza se rimaniamo prigionieri di pregiudizi e di una ragione incapace di reggere l’urto della contraddizione. “La Cooperativa sociale Nazzareno, da anni, svolge un servizio impeccabile grazie all’impegno e all’amore di uno stimato professionista, il professore Calabrò, che ha lottato e investito la propria vita al servizio del prossimo – afferma il presidente Franco Germanò – Questa comunità è un centro di riabilitazione e fornisce un aiuto concreto a chi ha sbagliato nella vita e vuole rimettersi in gioco per essere parte attiva nella società. Le persone giunte in questa cooperativa sono state seguite minuziosamente dal professore Calabrò che le ha ricondotte alla vita legale e oggi, molti di questi ragazzi sono uomini responsabili ed in grado di raggiungere le proprie mete senza l’uso di alcuna droga. Certo, alla struttura serve un aiuto concreto e una maggiore attenzione da parte delle istituzioni e della comunità reggina perchè possano essere raggiunti sempre migliori risultati. Inoltre, poiché il percorso di recupero è incentrato sul coinvolgimento nelle attività lavorative, è evidente come debba poter contare su mezzi efficienti in modo da poter svolgere al meglio le proprie iniziative”. Pienamente concorde l’Amministratore delegato dottore Del Campo che aggiunge: “La vera forza di un uomo è nel sapersi rialzare, lottare per ottenere un riscatto sociale. Questi ragazzi credono in un’esistenza migliore e noi dobbiamo star loro vicino ma, soprattutto, dobbiamo aiutare chi come il professore Calabrò ha creduto in loro sfidando tutto e tutti”.

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Società appartenente al Gruppo Comune di Reggio Calabria

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