L’Italia ha chiesto uno stanziamento d’urgenza all’Unione Europea di circa 100 milioni di Euro per fare fronte all’emergenza clandestini che, dal Maghreb in fiamme, si stanno riversando in massa verso le coste italiane. Il tutto è stato annunciato nella giornata di lunedì direttamente dal ministro Maroni in una conferenza stampa. Nella giornata di ieri, il titolare del Viminale si è recato assieme al Premier in Sicilia per vedere la situazione sul campo. Il Ministro ha poi proseguito dicendo: «Andremo insieme nel Catanese per visionare una struttura che potrebbe ospitare immigranti tunisini arrivati in questi giorni a Lampedusa. La crisi in corso nei paesi del Mediterraneo mette a rischio la sicurezza delle nostre coste perchè con l’arrivo dei rifugiati dalle coste africane c’è un forte rischio di infiltrazioni di terroristi. Tra i clandestini sbarcati a Lampedusa abbiamo la certezza della presenza di evasi dalle carceri tunisine». Dopo la presa di posizione del ministro Maroni, subito un botta e risposta serrato è arrivato dall’Unione Europea, dopo che il Ministro aveva chiesto una riunione d’urgenza del consiglio europeo dei capi di stato e di governo, per cercare di trovare possibili soluzioni alla crisi. Aveva inoltre accusato la Comunità di non fare nulla per aiutare l’Italia in questo momento di difficoltà. Poi il commissario europeo per gli Affari interni, Cecilia Malmstrom, tramite un portavoce, si era detta sorpresa per le dichiarazioni di Maroni, dicendo di avere offerto tutto l’aiuto possibile all’Italia. La risposta piccata del titolare del Viminale non si è fatta attendere: «Non è vero che l’Italia ha rifiutato l’aiuto offerto dalla Commissione europea per fronteggiare l’emergenza sbarchi dalla Tunisia». Sull’altro fronte, quello del Mediterraneo, avvengono rimpalli di responsabilità e, dopo la proposta di Frattini di mandare forze di polizia italiane a Tunisi per cercare di frenare l’ondata migratoria, la Tunisia dal canto suo ha dato disponibilità a cooperare aggiungendo: « La Tunisia è fortemente interessata a preservare le relazioni di amicizia e cooperazione stabilite con l’Italia e a continuare a svilupparle». Di fatto un no diplomatico alla proposta. Intanto l’esodo prosegue e la crisi sembra non trovare soluzioni. Masse di profughi scappano dal Maghreb in fiamme, verso la nuova “America”, l’Italia.
Salvatore Borruto