Si è chiusa con l’incontro dibattito “Storie di Italiani nelle altre Americhe”, conversazione sull’emigrazione, con il prof. Vittorio Cappelli, docente di Storia Contemporanea all’Università della Calabria, l’ottava edizione del Festival d’Autunno. L’approfondimento culturale sul fenomeno, che è stato moderato da Luciana Mazzei, ha rappresentato la prosecuzione dell’argomento trattato nell’incontro precedente: il brigantaggio. “L’emigrazione – secondo Cappelli – si concentra maggiormente in alcune zone nel Sud Italia, che potrebbero essere identificate soprattutto nelle province di Salerno, Potenza e Cosenza. Ma questa collocazione territoriale deve sfatare un luogo comune, che è quello che fa pensare che l’emigrazione sia una caratteristica del Sud Italia”. Parlando del suo libro, “Storie d’Italia nelle altre Americhe”, Cappelli ha voluto soffermarsi sulla importanza delle storie raccontate. “Non una storia, ma diverse testimonianze – ha detto – di gente che si è spostata verso nazioni come il Brasile, l’Argentina, la Colombia ed il Venezuela per esigenze diverse. Queste scelte erano consapevoli, dettate nella maggior parte dei casi da una volontà precisa di migliorare il proprio tenore di vita, decidendo di trasferirsi nelle città e mai nelle campagne, contribuendo a partecipare attivamente alla evoluzione del territorio prescelto. Quella gente agiva consapevolmente ed era pronta ad investire le proprie risorse con l’intento di cambiare il proprio destino”. “Il nuovo percorso intrapreso dal Festival – ha dichiarato Antonietta Santacroce – ha ottenuto il successo sperato, non una alternativa agli eventi musicali proposti, ma un valido contributo tendente a far conoscere in maniera più dettagliata i temi proposti dalla manifestazione”.