L’ultimo bilancio è da considerarsi soddisfacente per la FIAT nonostante un mercato europeo dell’auto che ancora non brilla. La casa automobilistica torinese, infatti, archivia il 2010 con un ritorno all’utile e con notevole abbattimento del debito che scende da 4,4 a 2,4 miliardi di euro. In particolare, sono stati i settori di Fiat Industrial a mostrare le migliori performance, da Cnh a Iveco e soprattutto FPT Industrial che ha sfruttato al meglio la ripresa del ciclo. Dati alla mano, sono stati registrati nel 2010 ricavi pari a 56,3 miliardi di euro, in crescita del 12,3% rispetto al 2009.
I business dell’Automobile e dei relativi componenti (FIAT Post Scissione) hanno conseguito ricavi pari a 35,9 miliardi di euro (+9,8% rispetto all’anno precedente). Cnh, Iveco e le relative attività Powertrain (Fiat Industrial) hanno registrato ricavi di 21,3 miliardi di euro (+18,8%). Sono stati inoltre confermati gli obiettivi finanziari fissati per i diversi business nel piano 2010-2014 presentato ad aprile 2010.
In particolare, per il 2011, FIAT e Fiat Industrial hanno fissato i seguenti target: ricavi di circa 37 miliardi di euro per Fiat e di circa 22 miliardi di euro per Fiat Industrial; utile della gestione ordinaria di 0,9-1,2 miliardi di euro per Fiat e di 1,2-1,4 miliardi di euro per Fiat Industrial; indebitamento netto industriale di 1,5-1,8 miliardi di euro per Fiat e di 1,8-2,0 miliardi di euro per Fiat Industrial.
Capacità di competere sui principali mercati del mondo e struttura organizzativa e industriale capace di generare un’adeguata redditività, sono state le strategie vincenti del Lingotto. Certamente l’affare Chrysler non era certo prevedibile ed è stato quanto di meglio poteva capitare alla FIAT ma anche alla Chrylser.
“Nel complesso i miglioramenti dell’utile ordinario di gestione sono stati determinati dai maggiori volumi, fatta eccezione per le vetture di Fiat Group Automobiles, dal miglior mix prodotto e dalla costante attenzione al contenimento dei costi e alle efficienze industriali”, dice la nota del CDA. Il bilancio 2010 del gruppo Fiat, dunque, è caratterizzato da un aumento diffuso in tutti i settori di fatturato e margini della gestione ordinaria. Inoltre l’A.D. Fiat, Sergio Marchionne, ha affermato che Brasile continuerà a crescere nel 2011. Il manager ha parlato di una crescita tra il 2 e il 5%.
Filippo Turiano