Reggio in jazz for Hospice

Un weekend all’insegna delle più belle sonorità internazionali quello che si è appena concluso nella nostra città. Il teatro Comunale Francesco Cilea è stato ancora una volta protagonista della scena musicale con la rassegna Reggio In Jazz che, giunta alla sua seconda edizione, devolve quest’anno parte dell’incasso all’”Hospice via delle stelle”, la casa di cure palliative  che  si occupa dei pazienti oncologici in fase terminale. Musica. Tre serate di  ritmo proveniente da ogni parte del mondo, viaggi sonori che spaziano dagli USA all’America latina, dall’Europa all’Italia, per arrivare qui, nella punta dello stivale e incontrarsi in una sala gremita di appassionati che il jazz lo ama “puro” o “contaminato”, in quei rapporti strani con il rock, il blues, lo swing che sono l’anima della musica stessa. Sei i gruppi che si sono alternati sul palco del Cilea, ognuno con il suo stile unico e originale. Ad aprire le danze L’Angelo Di Marco Trio, band reggina, che intreccia jazz, latin e etno – music con gusto raffinato e ritmi incalzanti e che presenta in anteprima, proprio in questa serata, il suo ultimo lavoro discografico.

A seguire il Del Fra/Copland/Hart Trio, piano, contrabbasso e batteria, con alle spalle esperienze importanti e collaborazioni con grandi musicisti del calibro di Miles Davis. La seconda serata vede tra i protagonisti ancora un reggino doc, che da anni vive a Roma, Giorgio Pompeo che, insieme agli Acoustic musicians, una frizzante band in puro stile New Orleans, esegue classici swing e brani originali con formazione acustica. Giuliana Soscia & Pino Jodice Tango Quartet,   suonano la musica di Astor Piazzolla e Roberto De Simone, creando un’atmosfera magica che idealmente unisce Napoli e Buenos Aires, fondendo la sensualità del tango con il melodramma partenopeo e la  libertà espressiva dell’improvvisazione jazzistica. Protagonisti della serata finale,  i due strumenti a fiato più amati dagli amanti del genere: tromba e sax.

La prima viene suonata da Ivan Cammarata che, insieme a Letizia Rosmini e all’Old Quintet, rende omaggio ad uno dei più celebrati sodalizi della storia del jazz, quello tra Louis Armstrong ed Ella Fitzgerald. Il sax invece è di Seamus Blake del Bann Quartet, tutti indiscussi fuoriclasse del jazz americano, che hanno dalla loro l’originalità del sound proposto, che mescola sapientemente jazz, rock, blues, r&b e soul attraverso le sonorità del chitarrista israeliano Oz Noy, considerato il nuovo protagonista della scena chitarristica newyorkese. A chiudere la rassegna, Jam session finale tra vecchi amici e l’augurio di potersi incontrare di nuovo l’anno prossimo, per rivivere quelle emozioni che solo la musica sa dare a chi se ne lascia avvolgere e coinvolgere, di qualunque genere essa sia.

foto Fabrizio Alampi

M. Cristina Scullino

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