Il Vaticano apre ai social network. Papa Benedetto XVI entra di fatto nell’era della comunicazione digitale rilevando come le nuove frontiere possano offrire diverse possibilità di “condivisione”, di “dialogo, scambio, solidarietà e creazione di relazioni positive”.
Il Papa , inoltre, esprime ”stupore” per le ”straordinarie potenzialità “di internet e dei social network come Facebook, stando però attenti al rischio di ”cadere in una sorta di costruzione dell’immagine di sé, che può indulgere all’autocompiacimento”, costruendo ”artificialmente il proprio ‘profilo’ pubblico ”. Il pontefice ha dedicato alle nuove modalità di comunicazione online il suo messaggio per la 45.a Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, che verrà celebrata il prossimo 5 giugno, dal titolo ”Verità , annuncio e autenticità di vita nell’era digitale”.
”Le nuove tecnologie – osserva papa Ratzinger – non tanno cambiando solo il modo di comunicare, ma la comunicazione in se stessa, per cui si può affermare che si e’ di fronte ad una vasta trasformazione culturale. Con tale modo di diffondere informazione e conoscenze, sta nascendo un nuovo modo di apprendere e di pensare,con inedite opportunità di stabilire relazioni e di costruire comunione”. La Chiesa, scrive il papa, non guarda con sospetto a questi cambiamenti: ”Come ogni altro frutto dell’ingegno umano, le nuove tecnologie della comunicazione chiedono di essere poste al servizio del bene integrale della persona e dell’umanità intera. Se usate saggiamente, esse possono contribuire a soddisfare il desiderio di senso, di verità e di unità che rimane l’aspirazione più profonda dell’essere umano ”.
Per papa Ratzinger ”la presenza in questi spazi virtuali può essere il segno di una ricerca autentica di incontro personale con l’altro se si fa attenzione ad evitarne i pericoli, quali il rifugiarsi in una sorta di mondo parallelo, o l’eccessiva esposizione al mondo virtuale”. Non vanno infatti nascosti i ”limiti tipici” della comunicazione digitale, in particolare sui social network, riassumibili nella insincerità dell’immagine che si da’ di se online: ”La parzialità dell’interazione, la tendenza a comunicare solo alcune parti del proprio mondo interiore, il rischio di cadere in una sorta di costruzione dell’immagine di sé, che può indulgere all’autocompiacimento”. ”Nella ricerca di condivisione, di ‘amicizie’ – sottolinea il pontefice – ci si trova di fronte alla sfida di dell’essere autentici, fedeli a se stessi, senza cedere all’illusione di costruire artificialmente il proprio ‘profilo’ pubblico “. Per papa Benedetto XVI, ”anche nell’era digitale, ciascuno e’ posto di fronte alla necessità di essere persona autentica e riflessiva” e per questo i cristiani, invece di rifiutare tout court social network e mondo digitale, devono entrarvi adottando uno ”stile cristiano” che ”si concretizza in una forma di comunicazione onesta ed aperta, responsabile e rispettosa dell’altro”. Ratzinger sottolinea: ”Anche nel mondo digitale non vi può essere annuncio di un messaggio senza una coerente testimonianza da parte di chi annuncia”.
Questa tematica legata alle nuove modalità di comunicazione si presenta molto ampia e complessa, e non può di certo ignorare l’ascesa repentina dei cosiddetti social network. “Le nuove tecnologie – ha spiegato Papa Ratzinger – permettono alle persone di incontrarsi oltre i confini dello spazio e delle stesse culture, inaugurando così un intero nuovo mondo di potenziali amicizie. Questa è una grande opportunità, ma comporta anche una maggiore attenzione e una presa di coscienza rispetto ai possibili rischi”.
Antonella Pirrotta