E’ anti-aging alzarsi da tavola con un po’ di appetito, magari dopo aver bevuto due bicchieri di vino rosso. Il resveratrolo del vino da uve a bacca rossa e un menu a basse calorie attivano micronutrienti che hanno la funzione di aiutare la restrizione calorica, il meccanismo cioè di riduzione dei processi di decadimento. Lo ha detto l’esperto di nutrizione e aging, presidente dell’International Union of Biochemistry and molecolar biology e docente della Tufts University di Boston, Angelo Azzi in occasione del Wellness Day promosso a Roma da Assic, Associazione per la sicurezza nutrizionale in cucina. Secondo il nutrizionista, una dieta ipocalorica e vino rosso in modica quantità hanno più potere salva-bellezza e salute dei tanto celebrati antiossidanti, perché questi vengono introdotti nell’organismo in quantità tali da non poter agire come antiossidante. Nelle cellule intestinali, cioè, gli antiossidanti contenuti nei cibi vengono modificati e perdono la capacità di eliminare i famosi radicali liberi. Degli antiossidanti più comuni ed abbondanti in natura (polifenoli, flavonoidi) «Solo una piccola quantità può sfuggire a questa reazione e, una volta assimilata, il potere antiossidante dell’organismo può aumentare all’incirca dell’1%» ha precisato il nutrizionista.
Il ‘paradosso francese’ (nonostante un elevato consumo di alimenti grassi i francesi avrebbero un basso rischio cardiovascolare grazie al consumo di vino rosso), a giudizio di Azzi, «può essere salvato, a patto di cambiare prospettiva: gli antiossidanti esistono e sono potenziali protettori della nostra salute, nonché rallentatori dell’invecchiamento cellulare. La loro efficacia però non è dovuta, se non in minima parte, al loro potere antiossidante». La vera cura disintossicante, secondo Azzi, sarebbe mangiare poco, piccole quantità ma appaganti, uscendo dal ristorante soddisfatti. Perché quando mangiamo poco attiviamo la restrizione calorica, e intelligentemente il nostro organismo, attraverso i micronutrienti, attiva gli antiossidanti endogeni. Il resveratrolo aiuta ad esempio ad attivare la fagocitazione delle cellule danneggiate, processo che permette di eliminare i detriti cellulari che, accumulandosi, ci fanno invecchiare. In più l’alcool attiva il più potente antiossidante endogeno, l’acido urico. Bisogna tuttavia fare attenzione alle quantità, perché un livello eccessivo di acido urico (oltre che di alcool) è dannoso per il nostro organismo. Quindi un bicchiere di vino rosso, così come la curcuma nella cucina orientale, fa bene alla salute, anche se non aumenta nel nostro corpo la presenza di antiossidanti.
M. Cristina Scullino