“Man mano che passano i giorni e cominciano a diradarsi le nebbie sui veri motivi che nelle settimane scorse hanno provocato la chiusura inopinata ed ingiustificabile per trenta ore del Porto di Gioia Tauro, con il fermo lavorativo di 1200 persone e conseguente forte e generalizzato allarme sia dei lavoratori direttamente interessati che dell’intera Regione, emergono le spregiudicate strategie di “Mediterranean Shipping Company S.A. – M.S.C.” che, ricordiamo è il secondo operatore di transhipment del mondo e la prima compagnia che opera a Gioia Tauro”. E’ quanto afferma il consigliere regionale Candeloro Imbalzano, Lista “Scopelliti Presidente” in una dura dichiarazione, a margine delle considerazioni rilasciate al quotidiano “Sole 24 Ore” dal comandante Luigi Aponte, l’armatore che dalla sede ginevrina della società delinea le vere strategie della stessa “MSC”, che rischiano di compromettere il futuro del più importante porto del Mediterraneo. “Finalmente, continua Imbalzano, si alza il velo e scopriamo che, al di là della scarsa economicità per il terminalista Medcenter provocata dalla mancata proroga al 2011 dell’abbattimento delle tasse di ancoraggio, che comunque ci auguriamo possa essere ripristinato a breve con l’imminente decreto “mille proroghe”, lo stesso armatore comunica con cinismo che la chiusura del porto di Gioia è scaturita dalle sue disposizioni di dirottare le proprie navi sul vicino porto del Pireo e che intende rafforzare questo orientamento utilizzando anche i porti di Port Said e gli altri scali del Mediterraneo”.“E quale sarebbe la scusa accampata da Mister Aponte, aggiunge Imbalzano?” “Tutto avrebbe origine nella presunta e poco verosimile bassa produttività dei lavoratori dello scalo portuale pianigiano, scoperta, guarda caso, solo di recente e che provocherebbe una eccessiva permanenza nel porto delle navi “MSC”, fino ad un giorno e mezzo rispetto alle dieci ore di altri scali del bacino rivierasco mediterraneo”. “Queste amene e inaccettabili dichiarazioni, conclude il consigliere Imbalzano, impongono a tutta la classe politica calabrese un impegno il più forte possibile sul futuro del Porto e sulla necessità che, grazie al recente APQ firmato dalla Regione per circa 460 milioni di euro, il suo destino non possa in prospettiva essere esclusivamente condizionato da una sola attività, certo fondamentale , anche per “MSC”, tant’è che lo stesso armatore ritiene possibile un aumento degli attuali due milioni di teus a oltre quattro milioni l’anno, a ulteriore conferma che , nonostante la messa in campo di questi atteggiamenti poco ortodossi, Gioia Tauro ha tutte le potenzialità per consolidare il suo ruolo di primazia all’interno dell’intero “Mare Nostrum”.
DOTT. CANDELORO IMBALZANO
CONSIGLIERE REGIONE CALABRIA