16\01\2011 – E’ stata una notte di ansiosa attesa quella che ha dato l’esito alla vittoria dei SI nella filiale FIAT di Mirafiori. In un clima di tensione, scaturito anche nel rogo di alcune bandiere di chi era favorevole all’accordo, ha votato circa il 95% degli aventi diritto. Il responso ha premiato i Sì all’accordo che hanno vinto con il 54% dei voti. Si sono quindi pronunciati tutti i personaggi che hanno condotto queste trattative o che ve ne hanno preso parte come rappresentati sindacali. J. Elkann, presidente del gruppo, auspica che adesso, superata questa fase, si possano archiviare le polemiche e lavorare tutti insieme per affrontare le sfide che si presenteranno. S. Marchionne, il propositore dell’accordo, parla invece di decisione sofferta ma razionale per un cambiamento che assicurerà un buon futuro a tutto il gruppo FIAT. Nelle parole di E. Marcegaglia è invece previsto un rientro dell’azienda torinese in Confindustria per nuovi investimenti subito dopo la firma del contratto. Il segretario generale della CISL, R. Bonanni, parla di vittoria inequivocabile che segna una nuova era nella gestione del contratto dei lavoratori, i quali dovranno adesso ricompattarsi per puntare a nuovi obiettivi. L. Angeletti, segretario generale della UIL, descrive una vittoria storica non solo degli impiegati, cosi come la si voleva fare passare, ma anche degli operai FIAT che responsabilmente hanno votato SI. Adesso l’azienda potrà tornare ad investire mantenendo una parte molto importante anche nel nostro paese. Di parere totalmente opposto sono M. Landini, segretario della FIOM, parte del sindacato che ha da sempre osteggiato la manovra e S.Camusso, segretaria della CGL. I due non si rassegnano ed il primo chiede la riapertura delle trattative mentre la seconda si limita a criticare esclusivamente l’atteggiamento di Marchionne e di Confindustria, rilevando a suo parere la loro incapacità di governare una situazione del genere. Speriamo si apra una nuova era per tutta l’industria automobilistica italiana che da sempre traina il resto delle piccole e medie imprese del Bel Paese, tutto nel segno di una prossima e vicina ripresa economica.
Fabrizio Pace