A Leo Messi il Pallone d’Oro

Dire che Messi sia il più forte giocatore del Mondo non è un’eresia anzi..ma in tanti si sono stupiti per la scelta da parte della giuria di France Football che ha assegnato il Pallone d’oro 2010 all’asso argentino al termine di un’annata che sicuramente non va archiviata fra le migliori della giovane carriera dell’erede di Maratona. In tanti, pensano che sarebbe stato più giusto premiare i suoi compagni di squadra Xavi o Iniesta, protagonisti della Spagna campione del Mondo, oppure qualche rappresentante dell’Inter del Triplete come Snejder. Invece trionfa Messi e bissa il titolo del 2009 anche se l’assegnazione dello scorso anno fu strameritata dopo che Lionel trascinò il Barcellona a conquistare tutti i trofei in cui ha partecipato in quella stagione. Polemiche dunque per questo ricoscimento che va senza dubbio ad un atleta capace di dominare la scena europea come pochi hanno fatto nell’ultimo decennio ma che ha steccato il secondo mondiale della sua carriera e che, nel 2010, ha conquistato solo il titolo di campione di Spagna per il secondo anno consecutivo. Iniesta basava la sua candidatura sul gol realizzato nella finale delMondiale di Sudafrica che ha permesso alle furie rosse di salire sul tetto del mondo per la prima volta nella sua storia mentre Xavi aveva argomenti legittimi per pretendere il riconoscimento essendo un centrocampista che fa la differenza ogni volta che scende in campo. Ma, alla fine, ha trionfato ancora la Pulce Atomica che comunque si sta rendendo protagonista di una grande prima parte di stagione 2010-11. E’ stato premiato anche il miglior allenatore dell’anno: in questo caso la Giuria si è ricordata dell’imprese dell’Inter ed ha consegnato il riconoscimento a Josè Mourinho che ha ritirato il premio sotto gli occhi dei suoi ex giocatori i quali hanno riempito di lodi lo Special One. L’attuale tecnico del Real Madrid ha preceduto lo spagnolo Del Bosque, condottiero della Spagna campione del Mondo. Mourinho ha meritato il premio dopo quello che è riuscito a fare a Milano riportando la Coppa Campioni dopo quarantuno anni d’assenza. Josè adesso sogna di ripetere queste vittorie sulla gloriosa panchina del Real che si è affidato a lui per tornare sul tetto d’Europa dopo nove anni d’assenza. Non sarà un’impresa facile anche perché, quest’anno, Fiorentino Perez ha un po’ stretto i cordoni della borsa lasciando il portoghese senza un sostituto di Higuian ma sarebbe un grave errore scommettere contro un uomo che ha vinto ovunque e che sa motivare i suoi giocatori come forse nessun altro riesce a fare in quest’epoca calcistica dominata dal pallone iberico.

Giuseppe Dattola

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