Durante quest’ultima settimana l’Algeria e la Tunisia vivono uno stato di tensione e confusione. I governi di questi due paesi hanno infatti aumentato a dismisura ed in maniera completamente arbitraria (per far fronte alla crisi mondiale) i generi di prima necessità e cioè olio, pane, farina, latte. La popolazione già provata dalla situazione economica non facile ha messo a ferro e fuoco le città principali (Algeri, Tunisi), creando barricate, bloccando le arterie di comunicazione e ingaggiando cruenti scontri con la polizia. Le forze dell’ordine hanno risposto usando idranti per disperdere i facinorosi che hanno continuato le proteste anche dopo la decisione di riportare i prezzi com’erano in precedenza . I governi locali hanno fatto di tutto per non far trapelare quanto stava accadendo per le strade del paese , oscurando anche internet (Tunisia nella quale si parla anche di 20 vittime tra i civili) e controllando le fonti internazionali di informazione. I manifestanti sono riusciti ugualmente a far trapelare video e foto degli scontri nei quali obiettivo unico della gente era quello di far sapere quanto alto era diventato il livello dell’inflazione ed il rincaro del costo della vita in generale. E’ purtroppo il risultato della crisi economica globale che stiamo vivendo già da un biennio che in questo caso colpisce due stati nord africani già deboli ed in difficoltà (le stime danno la disoccupazione al 25%), con grossi problemi di controllo dei flussi migratori. Si spera in un aiuto internazionale per dare sollievo alle popolazioni ormai provate.
Fabrizio Pace