Dopo la sosta per le feste natalizie torna finalmente il campionato di serie B. La Reggina, dopo la sconfitta di Ascoli, con la quale ha chiuso il 2010, si ripresenta davanti al suo pubblico questo pomeriggio alle 15 contro il Sassuolo di Gregucci; e Atzori ha le idee molto chiare: “L’esperienza ci insegna che la ripresa dopo una lunga sosta porta a risultati a sorpresa, riserva sempre delle grosse incognite soprattutto a livello mentale, è un’insidia che hanno tutte le squadre, vedi la Juventus contro il Parma. Per quanto ci riguarda, però, ho visto tanto impegno da parte dei ragazzi in questi giorni. Conosciamo le difficoltà che incontreremo, sappiamo l’importanza della gara, affrontiamo una squadra che, qualitativamente, ha veramente tanto ed è attrezzata per far bene. Catellani, Martinetti e Quadrini immagino sia il tridente che schiereranno, sono elementi di grande qualità. Sono innegabilmente un’ottima squadra ma, come mi confermano le parole del mio collega Gregucci, anche chi affronta la Reggina, adesso, lo fa consapevole di affrontare un certo tipo di partita e ci riserva il massimo dell’attenzione. Sappiamo come si comportano loro nelle due fasi di gioco e speriamo di opporre valide idee facendo valere la nostra impostazione tattica, meno disattenzioni commetteremo nell’arco dei 90’ e più possibilità avremo di portare a casa il risultato. Ci siamo preparati cercando di curare ogni aspetto di questa partita, domani il campo darà la risposta circa la bontà del lavoro svolto.
Abbiamo fatto dei test atletici dopo Ascoli in modo da avere dei parametri da confrontare con quelli al rientro dalle vacanze. Devo dire che i risultati sono molto positivi. Fisicamente stiamo molto meglio e abbiamo recuperato molti elementi, il che dà ulteriore fiducia al gruppo. So che insieme alla condizione fisica è necessaria però l’attenzione psicologica, tecnico-tattica, che poi si dimostra determinante per il raggiungimento del risultato insieme al coinvolgimento emotivo, all’attenzione, alla grinta”. Si rientra dalle feste e, naturalmente, si fa la conta degli infortunati e dei lungodegenti: “Andrea Costa lavora ancora a parte, Montiel accusa un problema muscolare che sta faticando a smaltire, Giosa sta procedendo in una rieducazione lenta ma molto produttiva che gli sta consentendo di allenarsi senza sentire particolare dolore, siamo fiduciosi sul suo recupero. Facciamo moltissimo affidamento su di lui, speriamo possa risolvere il suo problema. Anche Zizzari non è ancora in grado di giocare. Bonazzoli è pronto, non so se ha i 90′ nelle gambe, io lo terrei in campo anche per 100 minuti”. La Reggina si trova al momento a 31 punti in classifica. Tutto sommato non ci si può lamentare anche se, specie nelle ultime gare, si è vista un’evidente flessione di rendimento. Il mister consapevole della cosa ha approfittato di queste vacanze per tentare di inserire qualche novità nel modulo di gioco: “Potrebbe esser una soluzione avere una disposizione in grado di darci un’ottima alternativa.
Ma per i risultati che mi ha dato il 3-4-1-2, per le certezze che ci ha fatto sviluppare, credo resti un’ipotesi importante che non possiamo accantonare da un giorno all’altro. Tuttavia, non vedo perchè questa squadra non possa anche disporsi in altro modo, ci abbiamo lavorato ma non sono certo che domani cambierò: semplicemente sappiamo di avere un’ulteriore carta da giocare quando e se riterremo di averne bisogno. Non ho un modulo di riferimento, nella mia carriera ho sempre preferito provare ad adattare lo schema alle caratteristiche dei calciatori che ho a disposizione: se i ragazzi mi dimostreranno di poter migliorare le prestazioni giocando in altra maniera, supporterò questa scelta. Oggi può avere una sua logica cambiare ed ho avuto modo e tempo di preparare un’alternativa senza avere il pensiero di dover giocare a breve, mi sento di dire che abbiamo assimilato questa nuova idea di gioco, i ragazzi mi hanno dato delle certezze ed io mi riservo di attuarle sul campo domani o più avanti, quando riterrò opportuno farlo per il bene della Reggina. Giocando a 4 toglieremmo un uomo dalla difesa aggiungendone uno in un’altra zona del campo. Questo vuol dire che gli spazi nella retroguardia si restringerebbero a favore di altri ruoli e che, chi in passato ha giocato parecchio, potrebbe dover lasciare spazio più spesso a chi fino ad oggi è stato più da parte”.
La conferenza si è chiusa con un momento davvero importante che va oltre il calcio e lo sport ma che però possono dare una grossa mano per la risoluzione del problema. Ad un anno da “i fatti di Rosarno”, la Reggina ha invitato alla conferenza stampa odierna Rete Radici, nota associazione culturale che opera nel rosarnese. “Vorrei ringraziare la Reggina per questa opportunità che dimostra l’attenzione e l’impegno sociale del club amaranto nei confronti del suo territorio. – ha spiegato il responsabile dell’associazione, Danilo Barreca – E’ passato un anno da una pagina triste per la Calabria, un episodio che non rispecchia la cultura di questa terra e che noi vogliamo cancellare al più presto. Siamo felici di poter condividere questo messaggio e questo impegno con la società amaranto”. Daniel Adejo, in rappresentanza della squadra e della perfetta integrazione sociale sul territorio calabrese, ha donato simbolicamente una maglia a Rete Radici.
Danilo Santoro