Silvio a tutto campo

 di Fabrizio Pace  – Sono di questi giorni le dichiarazioni del  premier italiano Silvio Berlusconi che tenta di mettere insieme una maggioranza più solida per poter governare meglio il nostro Paese e portare a termine il mandato con i programmi promessi in campagna elettorale. Durante questi giorni il Presidente del Consiglio è intervenuto al telefono in diverse occasioni, trasmissioni televisive, congressi e riunioni di inizio anno. In tutte queste “apparizioni” ha sempre fatto notare come l’estrema sinistra a suo avviso non sia mai scomparsa, avrebbe solo cambiato nome e simbolo, e si sia imborghesita col tempo mentre le teste ed i metodi rimangono sempre uguali a quelli del passato. Il sistema comunista, sempre a quanto dice il cavaliere, è stato il tipo di governo che ha fallito ovunque sia stato attuato causando miseria, ingiustizia e privazione delle libertà fondamentali. Come di consueto Berlusconi ha anche puntato il dito contro una parte di magistratura politicizzata che agisce con una giustizia ad orologio e per sovvertire quelle che sono le volontà popolari. Si riferiva ovviamente a quanto successo in questi giorni nella città di Milano nella quale i magistrati hanno  deciso di invalidare alcune decisioni prese dalla giunta  comunale,  precisamente quelle riguardanti l’assegnazione di alloggi popolari privilegiati, favorendo gli zingari e la non espulsione  di clandestini in condizioni di povertà totale. Nel nostro paese, in contro tendenza a ciò che succede in Europa, non esiste la separazione delle carriere nella magistratura, cosa che porrebbe il problema della divisione dei due poteri, legislativo e politico. Nel nostro paese i magistrati, laddove sbagliano ad applicare la legge, non hanno alcuna sanzione o rallentamento nella carriera, praticamente hanno piena autonomia senza mai pagare personalmente, come invece succede in tutte le altre categorie lavorative. Berlusconi  si aspetta che ancora una volta tentino di fermarlo ed è pronto a dare battaglia come sempre senza tralasciare quella che deve essere la sua prima missione, governare. La situazione al momento è stabile, con il PDL che cerca di recuperare senatori e deputati tra quelli che stanno rientrando dopo  aver considerato fallimentare la  “vicenda” FLI ed altri che potrebbero  convergere dal vicino UDC con il quale il Popolo delle Libertà ( che ha anche cominciato a valutare la possibilità di trovare un nuovo nome) condivide diversi valori. La Lega  continua ad essere un alleato fidato del governo ma chiede a gran voce l’attuazione del federalismo e solamente in caso di non attuazione dello stesso vorrebbe andare nuovamente al voto,conscia di prendere molti voti al Nord. Il PD sta cercando di darsi una direttiva politica da seguire ma è tutto molto difficile in quanto,oltre alle vecchie correnti di D’Alema e Veltroni , Bersani ha da tenere a bada anche l’unico capo-corrente  propositivo, il presidente pugliese Vendola che però hai seri problemi interni laddove deve quantificare il debito della sanità della sua regione. Infine IDV che si avvia ad una sorta di primarie per stabilire chi debba guidare il partito. Tutto è in quiete apparente e dipende dai numeri con i quali il governo Berlusconi  uscirà dall’aula di Montecitorio. Il futuro del nostro paese è nella responsabilità dei nostri uomini politici  che per una  volta potrebbero accantonare liti da stadio e pensare al bene comune.

 

Fabrizio Pace

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About the Author: Fabrizio Pace

Fabrizio Pace è giornalista e direttore del quotidiano d’Approfondimento on line www.IlMetropolitano.it e dell’allegato magazine di tecnologia e scienza www.Youfuture.it.