Il discorso di fine anno che il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha rivolto come di consueto agli Italiani, ha convinto tutte le forze politiche. Due le parole al centro del discorso: giovani e futuro. Chiaro il suo riferimento a chi deve assicurare un futuro ai giovani di oggi: «Bisogna rimboccarsi le maniche e investire sui nostri giovani altrimenti la democrazia finisce in scacco». Napolitano ha chiesto ai cittadini italiani e a ogni rappresentante della politica nazionale di non svolgere il ruolo di passivo spettatore ma di assumersi ognuno la propria responsabilità per il futuro del nostro Paese. È stato sicuramente un discorso diverso rispetto quelli degli ultimi anni, i cui temi apparivano scontati il più delle volte. Quest’anno il Capo dello Stato, pur essendosi assicurato di dire che non era sua intenzione esprimere giudizi su quanto fatto dalle forze politiche negli ultimi tempi, ha comunque affrontato temi particolari e cari alla sua persona. Temi che rispecchiano la realtà del nostro Paese e che soprattutto di recente vedono impegnati gli stessi protagonisti del discorso di Napolitano, i giovani, a protestare contro le ultime riforme del governo. Da qui l’idea di centrare il proprio discorso sugli autori dei movimenti di piazza del mese scorso coinvolti in scontri con le forze dell’ordine per protestare contro un disegno di legge che secondo loro avrebbe danneggiato l’avvenire di milioni di giovani italiani. Da qui l’idea di parlare di futuro e l’invito alle forze politiche attuali e prossime di riflettere e prendere decisioni migliori, indipendentemente dalle recenti manovre politiche giuste o sbagliate che siano per lo stesso Napolitano. Il Capo dello Stato, inoltre, ha approfittato dell’occasione per chiedere nuovamente un “salto di qualità” alla politica italiana, ribadendo quanto già detto in occasione di recenti dichiarazioni. Alle Alte Magistrature ha ricordato quanto abbia pesato un serio deficit di analisi in particolare sul confronto politico. Per Napolitano, quindi, è giusto che i cittadini chiedano “scelte significative” alle forze politiche, ma bisogna pur sempre comprendere le necessità e i bisogni primari del nostro Paese. Ognuno dunque, cittadini compresi, deve svolgere il proprio ruolo nel miglior modo possibile con coraggio, lungimiranza e realismo assumendosi la propria parte di responsabilità.
Filippo Turiano