Riscaldamento in Calabria

24\12\2010 – Dal 15 novembre, potranno accendere gli impianti di riscaldamento anche le famiglie residenti al Sud e nelle Isole. Lo ricorda la Confedilizia in una nota comunicata qualche giorno prima dell’evento. Tecnicamente, si tratta della zona climatica contraddistinta dalla lettera C e che include città capoluogo di provincia come Andria, Bari, Barletta, Benevento, Brindisi, Cagliari, Carbonia, Caserta, Catanzaro, Cosenza, Iglesias, Imperia, Latina, Lecce, Napoli, Olbia, Oristano, Ragusa, Salerno, Sanluri, Sassari, Taranto, Trani. L’orario massimo di accensione giornaliero è pari di norma a 10 ore. Disposizioni importanti che confermano l’intenzione di instradare i cittadini verso un utilizzo intelligente degli impianti di riscaldamento. Abusare e sovraccaricare le strutture in questo momento storico, non sarebbe una scelta consigliabile anche perché raddoppierebbero i costi, quindi gli Enti preposti al controllo dell’energia hanno fissato delle regole che devono essere rispettate. Anche la Calabria rientra in questa fascia che, da circa un mese, ha avuto il via libera per poter utilizzare i riscaldamenti delle varie abitazioni. E’ vero che si tratta di territori dove il freddo non raggiunge picchi eccessivi ma l’Inverno è ormai alla porte, quindi servono impianti di riscaldamento funzionali. 10 ore al giorno dovrebbero bastare per rendere accettabili le condizioni delle dimore dei calabresi e, soprattutto, degli ospedali e cliniche dove si deve avere un controllo assoluto dell’ambiente interno perché i degenti non possono essere vittime di sbalzi di temperature. Tutto questo durerà fino alla prossima Primavera quando ritornerà l’ora solare.

Giuseppe Dattola

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