Michele Marra Cuor di Leone. Il giovane pilota reggino vicino al titolo sociale del Team Aspromonte

Michele Marra è quello che ci prova sempre. Quando si sistema dietro ad uno sterzo, questo ragazzo di Pellaro trova la sua vera dimensione. Se nella vita di un ragazzo che va per i 30 il lavoro e la famiglia si affacciano ogni giorno di più nella mente, è nell’auto da corsa che alcuni trovano il loro habitat, la loro essenza. Innescati da quel fascino della velocità che è nato e vive con l’uomo.

Michele dà l’assalto al titolo sociale della Scuderia Aspromonte da tanti anni, il 2010 lo vede finalmente primo all’ultima curva di questo prestigioso traguardo. Manca l’ufficialità, ma i conti sembrano tirare a pieno contagiri questa causa. Fra chi corre in macchina, da sempre esistono due categorie: i ragionatori e i piloti tutto fegato e piede destro. Michele Marra appartiene alla seconda. Calcolare non è un verbo declinato nel sistema nervoso di questo 28enne di Pellaro. Su Facebook è nato il gruppo”Quelli che quando passa Michele Marra si mettono le mani ai capelli”. Se una curva forse si può fare in terza, mentre la gran parte dell’umanità da corsa l’affronta in seconda, Marra non esiterà a restare col terzo ingranaggio in presa. La formula è presto enunciata: se spunti all’apice della svolta sei un manico, se ti francobolli a muro sei un pazzo. Ma quando non hai una grande comitiva di cavalli vapore sotto il cofano, la più alta carta del mazzo diventa il tuo coraggio. Ha tenuto giù Michele fin tanto da andare a volte a muro, sempre con la voglia matta di andare semplicemente più forte. A Delianuova 2009 ha percorso tre km in controsterzo firmando con virgole di gomme tutto il percorso: c’era un primato di classe Gt1 da andarsi a prendere, anche il cappottone all’ultima postazione era a preventivo della sua gara. Domenica fra Arangea e Gallina, lui e l’altro”sangue nelle vene sottozero” di Roberto Megale, hanno tenuto in piedi la più bella gara nella gara dell’evento firmato Scuderia Aspromonte. Hanno girato con le loro Peugeot 106 da 130 cv appena, nei tempi in cui tre anni fa si esprimevano le 126 indiavolate col motore da moto, a quota 50 cv più su. Grinta e bravura sul bagnato, coraggio e freddezza scritti nelle vene. Dove c’è rischio, Michele Marra vista sempre la casella. Si ricordano sue gare eccezionali sull’Aspromonte, fremendo fra le strade di casa per non pensare ai soldi che non ci sono in cassa per correre un intero Tricolore della Montagna: l’Everest dei sogni del Michele da corsa. Le cronoscalate da pelo sullo stomaco, quelle dove giocare al tavolo con le strade, le vetture e i piloti al Top.

Rema di braccia fra i birilli, ma ama la velocità pura e la traiettoria delle gara in salita. Le gara fra le postazioni però, sono più adatte ai budget limitati come quello di Marra. Nel suo ufficio da gara come nella mente di un bimbo ora uomo formattato a corse, il pensiero di questo veloce e generoso ragazzo di Pellaro gli dice da sempre chi sognerebbe di essere se non fosse chi è. Basta scambiare con lui solo pochi frame, per carpire che del superattico della sua stima, il titolare è da sempre lui, l’immenso Ayrton Senna da Silva. Sua Velocità.

Francesco Romeo

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