Poco dopo la tempesta di violenza dello scorso 14 Dicembre, il sindaco di Roma Gianni Alemanno si è recato sui luoghi per vedere coi propri occhi quanto la città abbia sofferto. Alcuni ragazzi l’hanno fischiato, assieme a dei negozianti delusi perché secondo loro la “guerriglia” poteva essere scongiurata e comunque gestita meglio. “Non dobbiamo tornare agli anni ’70; è un’aggressione gratuita e pretestuosa” sono state le prime parole del Sindaco davanti alla distruzione.
Più tardi ha spiegato: “Roma è stata offesa dalla violenza come non avveniva da anni. Queste aggressioni gratuite e demenziali hanno colpito duramente il centro storico, patrimonio dell’Unesco. E’ una vergogna che nessuna motivazione sociale o politica può giustificare”.
Alemanno si è detto solidale e vicino a tutti i commercianti che hanno visto i loro esercizi commerciali devastati. Pochi giorni fa, dopo aver valutato circa 20 milioni di danni, Roma Capitale si è costituita parte civile contro i responsabili dei danneggiamenti. A seguito della scarcerazione di tutti i 22 protagonisti dei disordini, Alemanno ha contestato la decisione dei giudici sottolineando come sarebbe servita ben altra fermezza. A tale affermazione è seguita la difesa della magistratura da parte del Vicepresidente del Csm Luca Palamara; cercando di arrestare una possibile polemica, il Sindaco romano ha quindi affermato di portare grande rispetto per tutto il corpo della magistratura, e tuttavia di non essere affatto concorde con la sentenza. La sua Roma è stata profondamente ferita. (foto di repertorio)
Elisa Gerardis