La bagarre politica tutta interna al centrodestra italiano è arrivata anche in città nel fine settimana. Sono stati installati infatti due gazebo rappresentanti le due anime della destra italiana, una filo-berlusconiana e l’altra filo-finiana. La cornice è stata la piazza antistante la chiesa di San Giorgio sul Corso Garibaldi. Gli stand si sono messi ai due angoli della piazza quasi a volersi sfidare l’un l’altro su un referendum pro o contro il premier. Nel gazebo di Futuro e Libertà infatti si raccoglievano le firme per la sfiducia al Governo Berlusconi, mentre ovviamente in quello del Pdl si raccoglievano firme a supporto del Governo guidato dal Cavaliere. Numerose le presenze politiche importanti dall’una e dall’altra parte a sostegno delle due cause, facendo notare che anche nella politica comunale della città ci sia stata una netta divisione fra le due anime della maggioranza. La cosa curiosa era sentire dei militanti di entrambi i partiti guardare vecchi amici di lotta politica che hanno deciso di dividere la propria esperienza, ed esclamare: «Dall’altro lato c’è un mio amico che ha deciso di cambiare, non riesco a spiegarmi perché! » e ancora: «non riesco a capire come abbia fatto a passare dall’altra parte». Comunque la giornata è proseguita bene, i cittadini non hanno avuto una grandissima affluenza ma comunque ragionevole, quasi a voler sottolineare la disaffezione crescente verso la politica e ai giochi di palazzo poco chiari che non sono comprensibili alla maggior parte delle persone che devono pagare la rata del mutuo oppure che semplicemente non arrivano alla quarta settimana del mese. Staremo a vedere come si risolverà il tutto con il voto di fiducia alla Camera dei Deputati e al Senato nella giornata di oggi, i numeri sembrano alquanto risicati, e tutto si risolverà per uno o due voti pro o contro, non di certo una delle migliori ipotesi possibili per governare un paese molto complicato come il nostro. Gli eserciti, come visto anche in città, sono in movimento e le truppe sembrano davvero con il morale alle stelle. Tornando agli stand reggini si è notata una certa radicalizzazione, come del resto in tutt’Italia, verso una o l’altra parte, lasciando poco spazio alle persone moderate, che sicuramente saranno preda del nascente terzo polo centrista. Aspettando il corso degli eventi, non ci resta che augurarci che tutto vada per il meglio nell’interesse di un Paese che ha bisogno di una vera e propria scossa per rialzarsi e mettersi in moto verso un futuro migliore.
Salvatore Borruto