Il 14 Dicembre la Camera dei Deputati prima e il Senato dopo sono chiamati a votare la fiducia all’attuale governo guidato da Silvio Berlusconi, leader del PDL che ha come alleato la Lega Nord. Il binomio era risultato vincente alle recenti elezioni ma durante il percorso il governo ha avuto una piccola scissione interna che ha decretato la nascita del FLI, i cui membri, i cosiddetti finiani, hanno di fatto aperto la crisi di Governo, regalando un assist non voluto e non ricercato ai partiti di opposizione. Lo scenario politico presente ad oggi è il seguente: Berlusconi non vuole assolutamente mollare in quanto consapevole di essere stato eletto dal popolo per cui, al massimo, vorrebbe come soluzione di ripiego andare al voto. Fini non vuole il voto che sarebbe uno sperpero di forze e denaro da parte del paese in un momento molto delicato, vorrebbe solo ed esclusivamente le dimissioni del premier e magari un governo tecnico con un’altra persona a capo del governo.
Le opposizioni si dividono anch’esse nelle scelte. Di Pietro vuole andare alle elezioni convinto di poter finalmente liberare l’Italia dal cavaliere, mentre Bersani ed il partito del PD vorrebbero un governo transitorio e fatto da tecnici di entrambi gli schieramenti con il benestare del Capo dello Stato. Attualmente il governo in carica è sicuro di avere la maggioranza al Senato mentre alla Camera dei Deputati è bagarre, gli schieramenti si contendono vari deputati ed infatti alcuni di loro cambiano posizione politica nello scacchiere di Montecitorio facendo oscillare a favore dell’uno o dell’altro schieramento la bilancia per la decisione finale.
Si parla meschinamente di compravendita di parlamentari mentre la verità è che ognuno liberamente decide dove schierarsi in base a interessi e promesse, così come del resto è sempre successo. Assistiamo quindi al ritorno nel PDL di alcuni personaggi dati per dispersi o che si erano allontanati, oppure altri soggetti che facevano parte di altri schieramenti politi e si sono ravveduti. Tutto questo è possibile in una democrazia così “aperta” come la nostra.
La soluzione migliore sarebbe andare di nuovo al voto ma al momento il paese ,così come l’Europa intera, ha problemi ben più gravi per cui sarebbe opportuno evitare i seggi. I sondaggi in ogni caso darebbero l’asse PDL- Lega Nord nuovamente favorito anche senza il supporto del FLI che andrebbe, come annunciato dal suo Leader , all’opposizione nel caso, arrivati alle elezioni, le si perdessero. E’ una matassa difficile da sbrogliare, vedremo come e quanto la responsabilità politica e la coscienza sociale di chi abbiamo votato come nostro rappresentante alla Camera deciderà di risolvere la situazione che rallenta non poco l’operato del governo e lascia il paese in una situazione di stallo.
Fabrizio Pace