I progressi della ricerca sul cancro

La ricerca sul cancro ha fatto progressi da gigante, alcune patologie tumorali sono ormai curabili ma ancora c’é tanto lavoro da fare. E’ quanto è emerso dal convegno svoltosi a Catanzaro, in occasione della Giornata nazionale per la ricerca sul cancro promossa dall’Airc. Al dibattito sul tema “Curare con la ricerca” hanno partecipato Adriana Albini, del Polo scientifico e tecnologico Irccs Multimedica di Milano, Ugo Cavallaro, dell’Ifom di Milano, e Pierfrancesco Tassone, dell’Università di Catanzaro. “La conoscenza – ha spiegato Adriana Albini – porta alla soluzione. E’ per questo che sono così importanti la ricerca ed il contributo che l’Airc dà ad essa. La terapia è sempre più personalizzata, con il paziente al centro della cura, e la sopravvivenza è aumentata molto. Ci sono tumori di cui una volta si moriva e che adesso sono curabili al 95%, come quello della mammella. Adesso si lavora per l’allungamento della vita per i malati di tumore al colon e alla prostata. Per il polmone é molto importante la prevenzione, mentre ci sono ancora tumori difficili quali quelli al pancreas, allo stomaco ed al fegato, su cui c’é ancora molto da fare. In generale, però, c’é stato un grande aumento dell’aspettativa di vita. Sempre più si usa il tumore contro se stesso. Nel mio settore, il microambiente, cioé come il corpo stesso può combattere i tumori, lavoriamo molto sulla prevenzione di tipo alimentare e studiamo le molecole derivate da alimentazione. Abbiamo scoperto dei terpenoidi, che sono olii essenziali, che sono antifiammatori ed anticancro e adesso sono in fase 1 negli Stati Uniti e sembra che diano risposte promettenti“. Migliorare la conoscenza per combattere i tumori. E’ un messaggio importante quello emerso dal convegno che si è svolto nel capoluogo calabrese, che ha trattato dei temi delicati ed importanti su uno dei tasti più delicati del mondo sanitario attuale. La lotta ai tumori è da sempre una tematica che tocca tanti aspetti della medicina moderna, anche quelli psicologici perché è importante aiutare a gestire le reazioni di coloro che sono colpiti da questa malattie che, spesso, si lasciano andare invece di combattere per cercare di debellare questo male.

Giuseppe Dattola

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