Sciopero dei calciatori

Poveretti….guadagnano così poco che devono scioperare se non sono d’accordo con le proposte sul nuovo contratto collettivo…di chi stiamo parlando? Di operai di qualche fabbrica? Di gente che lavora dieci ore al giorno e fa tanta fatica per portare a casa stipendi da mille euro al mese? O dei calciatori delle società che militano nel campionato di calcio della Serie A Italiana che hanno indetto uno sciopero per sabato 11 e domenica 12 dichiarando che non scenderanno in campo per protesta. Il motivo è il mancato accordo su alcuni punti del nuovo contratto collettivo con la Lega. I calciatori rivendicano alcuni diritti che la classe direttiva del Calcio Italiano non gli vuole concedere. Dopo lunghe trattative è arrivato l’annuncio ufficiale sulla serrata che bloccherà il regolare svolgimento del campionato. C’è da fare solo un commento: “Ma dove siamo arrivati se gente multimilionaria si permette di scioperare se non gli si viene detto sempre si?”. Forse queste persone si sono dimenticate di essere degli eletti perché si guadagnano il pane giocando a calcio ed hanno realizzato il sogno di tanti bambini che invece sono cresciuti e devono confrontarsi con la crisi economica che l’Italia sta attraversando in questo momento come del resto in tutta l’Europa tanto che, in Irlanda, il commissario tecnico della Nazionale decide di ridursi lo stipendio per andare incontro alle esigenze di un Federazione con poche risorse economiche (stiamo parlando del nostro Giovanni Trapattoni, protagonista dell’ennesimo grande gesto della sua meravigliosa carriera). Non c’è più mondo…ed è anche inutile fare morale perché è impossibile pensare che i protagonisti della vicenda  non si sono resi conti che sono caduti nel ridicolo dopo mesi di polemiche e di discussioni. La vicenda avrà ancora altri strascichi, ma sicuramente il risultato sarà un ulteriore allontanamento da parte della tifoseria già delusa per alcune vicissitudini sportive a cui hanno assistito nell’ultimo lustro. Se a Calciopoli, ad una Nazionale che non passa neanche il primo turno ai Mondiali, aggiungiamo anche uno sciopero da parte dei viziati calciatori italiani, ecco spiegato il motivo per il quale gli stadi sono sempre più vuoti ed i protagonisti hanno perso l’appeal di un tempo quando erano considerati dei veri e propri eroi. Adesso, a parte qualche caso eccezionale, sono uomini da copertina che pensano alla loro immagine piuttosto che ringraziare un sistema che li ha resi straricchi tirando dei calci ad un pallone…

Giuseppe Dattola

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