Ho avuto modo di leggere, anche abbastanza velocemente, il contenuto delle dichiarazioni rilasciate da Rosario Schiavone, già Vice Sindaco del Comune di Gioia Tauro sciolto per infiltrazioni mafiose; essendo impegnato a Roma a tentare di risolvere definitivamente il problema tesoreria che tanti danni sta causando al Comune di Gioia Tauro sento l’obbligo morale di ribadire al sig. Schiavone Rosario che delle sue gravissime illazioni (non parlo di affermazioni e spero che Schiavone dall’alto della sua lungimiranza comprenderà la differenza) ne dovrà rispondere innanzi all’Autorità Giudiziaria competente e in quella sede, nel contraddittorio tra le parti, avrà tutto il modo e la maniera di comprovare quanto detto per evitare una consequenziale condanna. Pur non volendo scendere al livello dello Schiavone vorrei sottolineare che sarei riuscito ad “aumentare ed amplificare i problemi del Comune senza riuscire a risolverne alcuno, e persino a far rimpiangere una quanto meno gestione commissariale” noto, con piacere, che il sig. Schiavone ha avuto il pudore di non auto-menzionarsi e autocelebrarsi quale noto risolutore di problemi amministrativi; d’altra parte l’esito della sua co-gestione che più che risolutiva di problemi è stata creativa, nel senso let-terale del termine, è sotto gli occhi di tutti.; vorrei ricordare non tanto a Lei ma all’intera cittadinanza che ci legge e solo per fare un esempio che il Provvedimento di Fermo che grava sugli scuolabus da lei citato nel suo documento riguarda mancati pagamenti che, guardi un pò, risalgono esattamente alla sua co-gestione amministrativa. Riferisce ancora che “Gioia Tauro è in ginocchio, paralizzata, affossata, allagata, abbandonata, umiliata, mortificata, cosa aspetta il primo cittadino a prenderne atto?” Io ne ho preso atto da anni e proprio per questo mi sono candidato forte di un’idea lapalissiana che le comunico per sintesi: peggio di come era stato gestito il Comune mi creda non si poteva fare! E forse c’era Lei in qualità di Vice-Sindaco a risolvere i problemi! Ne approfitto infine per chiarire un punto fondamentale che Lei continua ancora a non comprendere nonostante i grandi insegnamenti ricevuti: un conto è parlare di mafia, di concorso esterno ecc. ecc. un conto è essere incapace di amministrare la cosa pubblica. Lei sa benissimo dove sta la sua incapacità! Forse è dovuta anche alla troppa attenzione che Lei ha riposto sulla natura e sul mondo animale! Le ribadisco: Lei è stato semplicemente incapace di amministrare correttamente il Comune di Gioia Tauro negli anni in cui è stato in carica; glielo ripeto: la documentazione contabile-amministrativa fornita dai commissari e relativa alla gestione del Comune è, non tanto a sua disposizione, ma a disposizione di tutti di talchè tutti potranno toccare con mano e rendersi conto della sua asserita capacità (sic!). Noto infine una certa acredine nei miei confronti quando parla di sciacalli, di mendicanti ecc. ecc.. mentre Lei si auto-incensa ancora una volta mettendosi naturalmente tra i “Giusti”.
Avv. Renato Bellofiore
Sindaco di Gioia Tauro