La Reggina occupa il quarto posto in classifica ed è in piena corsa per la Promozione. Questa prima parte della stagione ha detto che gli amaranto stanno disputando un campionato eccellente e che Mister Atzori ha costruito un gruppo che gioca un ottimo calcio, soprattutto nella fase offensiva. C’è però un dato che fa riflettere: la Reggina ha già affrontato le attuali formazioni che con cui divide gli attuali primi otto posti della classifica con questo ruolino: tre pareggi e quattro sconfitte. Sette scontri diretti dunque il cui bilancio è di soli tre punti. Sono numeri che sicuramente non piacciono allo staff tecnico anche se c’è da dire che cinque di queste gare sono state giocate lontane dal Granillo. Bonazzoli e compagni hanno pareggiato a Bergamo con l’Atalanta ma sono stati superati in trasferta da Siena, Livorno, Padova e Novara. Al Granillo, i reggini hanno impattato con Torino ed Empoli in due match che avrebbero potuto avere un esito differente, considerando il fattore campo. Quindi una Reggina che sta facendo la voce grossa con le piccole ma che incontra qualche difficoltà quando incrocia le armi con formazioni d’alta classifica. Sicuramente è un trend che si può invertire soprattutto nel girone di ritorno, quando Costa e compagni giocheranno cinque scontri diretti davanti al proprio pubblico ed il Granillo, in questa stagione, è tornato ad essere un fortino quasi inviolabile dato che gli uomini del presidente Foti hanno lasciato solo le briciole agli avversari (solo il Crotone oltre alle già citate Empoli e Torino sono usciti indenni dal viaggio in riva allo stretto, n.d.r.). Probabilmente, una della cause di queste difficoltà è sicuramente la differenza d’esperienza fra le squadre citate in questo approfondimento. Compagini come Siena, Atalanta e Torino hanno in organico giocatori che sanno giocare questo tipo di gare avendone in carniere un’infinita mentre la Reggina, a parte Bonazzoli e Tedesco, sta facendo un campionato di vertice con una rosa formata da tantissimo giovani dal grande potenziale. Una volta che i vari Rizzo, Viola e compagnia capiranno che questo tipo di incontri vanno interpretati con un approccio diverso, l’impressione è che la Reggina spezzerà anche questo tabù ed il pubblico amaranto potrà applaudire qualche vittoria di prestigio. La squadra di Atzori cresce domenica dopo domenica ed, intanto, gennaio si avvicina. Magari se il presidente Foti decidesse di fare un regalo al suo allenatore portando a Reggio Calabria una seconda punta esperta che si posa integrare con Bonazzoli e che non abbia problemi ad interpretare il tipo di calcio chiesto dall’ex tecnico del Catania, le bellicose intenzioni dimostrare in questi mesi dalla truppa amaranto potrebbero prendere ancora più forza e consistenza. La Serie B, storicamente, si decide in primavera. L’importante è arrivare pronti al rush finale e questa versione della Reggina sta facendo capire di avere freschezza ed entusiasmo per prepararsi ad una straordinaria volata di fine stagione.
Giuseppe Dattola