Siamo ormai a poco più di un mese dal Natale ed è tempo di cominciare a pensare ai regali. Siamo in un momento di profonda crisi e quindi bisogna stringere un po’ la cinghia. Regali utili, indispensabili direi, niente di superfluo, il lusso quest’anno non ci sfiora nemmeno. E allora, per il reggino medio, quello che si alza la mattina, guarda fuori dalla finestra e dice: Vediamo che mi succede oggi, speriamo che non mi inc… con nessuno», proporrei un bel cesto con all’interno “prodotti” assolutamente poco biologici ma essenziali: un paio di scarpe da ginnastica belle comode, una confezione famiglia di Maalox, una super di tisana alla valeriana e camomilla e, dulcis in fundo, un manuale aggiornato sull’autocontrollo. Direte voi: esagerata! Proprio per niente rispondo io e vi spiego il perché. La mitica frase: alla ricerca del parcheggio perduto … non vi dice nulla? Ah, ecco cominciate a seguirmi, bene. O anche: il parcheggio: questo sconosciuto. Siamo là, non c’è differenza. Vi racconto. Ho un appuntamento alle quattro del pomeriggio. Abito in via Reggio Campi. Mi conviene uscire di casa alle due e mezza, perché sono sicura che impiegherò almeno un’ora a trovare parcheggio. E non ho un SUV o una Station Wagon, ma solo una utilitaria di seconda mano che non necessita di molto spazio. Ma fa lo stesso. Primo giro, secondo, terzo … nulla. Ma cavolo, ho anche il gratta e sosta oggi, acquistato al volo dall’ausiliario del traffico in via Aschenez perché avevo visto un posto e mi ci volevo fiondare. Ma tempo di fare il giro e tornare indietro … non c’è più. Ricomincio il tour e intanto sono le tre e un quarto. Inizio a innervosirmi e il mio stomaco a fare i capricci. E qui potrebbe entrare in scena un po’ di Maalox per alleviare la sofferenza. E’ tardi. Davanti al negozio di frutta e verdura mi sembra libero. Macchè, ci sono a terra due mattoni che tengono in perfetto equilibrio una trave di legno, mentre poco più in là un marito è fermo sul marciapiede e dà indicazioni alla moglie che ci prova a fare marcia indietro e parcheggiare, ma nessuno sa se ci riuscirà mai. Le donne al volante! «Ma guarda tu, ma non vedi che non entri. Lascialo a me il posto, dai». No, cocciuta la signora, è suo fino alla morte. Ok, calma. Ennesimo giro e spia della benzina che inizia a lampeggiare. Voglio una tisana( 2° regalo). A un tratto un miraggio. Mi stropiccio gli occhi: è vero o sto sognando? In via Filippini, davanti alla chiesa dei santi Cosma e Damiano c’è un posto. Arrivo! La parcheggio, non mi serve il gratta e vinci perché non è blu. Le macchine passano? Si, passano tranquillamente. Sono ancora in tempo per il mio appuntamento? Siii. Ok, chiudo la portiera, inserisco l’allarme e scendo. E fin qui tutto bene. Finisco alle diciotto e quindici, prendo il tapis roulant e mi dirigo verso la macchina. Arrivo davanti alla chiesa e, all’incrocio, due vigili dirigono il traffico per una deviazione dalla via Possidonea. Prendo le chiavi dalla borsa e guardo ma … la mia macchina non c’è. Allora, come sempre, il solito dubbio che ci assale è: forse non l’ho parcheggiata qua. Ci penso un attimo, mi sforzo di ricordare. No, no, era proprio qua, ne sono più che sicura. Panico, me l’hanno rubata! (secondo round di Maalox e tisana insieme). Ma no, dai chiediamo al vigile. In questi momenti ci vorrebbe un po’ di sensibilità, di comprensione, ma figuriamoci. L’agente, donna anche lei, mi dice serenamente che l’hanno rimossa, perché, visto che c’è la deviazione, i camion, i super camion, i tir e quanto altro di solito passeggia per il centro cittadino, non riusciva a girare e quindi, dopo aver chiesto in giro circa la paternità o maternità della mia creatura, si è pensato bene di chiamare il carro-attrezzi. Gentilissima, però, mi dà il numero di telefono della ditta da chiamare per farmi restituire il veicolo e aggiunge che dovrò pagare 45 euro per la rimozione. Lasciamo perdere quello che mi passa per la testa. Chiedo un passaggio a mia sorella e vado a recuperare la macchina, pago e mi ritrovo naturalmente anche una multa di 78 euro per “grave intralcio alla circolazione veicolare”. Finisco il Maalox. Torno a casa e prima di andare a letto bevo d’un fiato l’ultima tazza di tisana. Però sento già dentro di me lo spirito natalizio, mi congratulo con me stessa per aver fatto il mio primo regalo della stagione proprio al Comune della mia città e da brava cittadina, mi aspetto quest’anno un bigliettino di auguri e ringraziamenti. Sono certa arriverà. A questo punto vi chiederete: e le scarpe da ginnastica? Facile. Lasciate a casa la macchina, mettetevele ai piedi e iniziate a camminare. E’ un consiglio spassionato. Ci guadagnano il portafoglio e la salute. Secondo consiglio: se proprio non potete fare a meno della macchina, non parcheggiate dove l’ho lasciata io. In ultimo, il manuale di autocontrollo. Avete ragione, non lo regalate. E se lo doneranno a voi? Strappatelo!
M.Cristina Scullino